Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Tempi d'oggi

6 Giugno 2012

Che tempacci

Che tempacci

***

Me pare se stia a perde la misura,

er senzo stesso e la dimenzione,

der probblemaccio de l’occupazzione,

e de ‘sta crisi che j’ha dato stura.

***

Se parla de mannà gente in penzione,

fin ortre quer che pò Madre Natura,

ma pe la gioventù è sempre più dura

trovà un lavoro e ‘na sistemazzione.

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Licenziamenti, senza un municipio,

l’Itaja ch’è fonnata sur lavoro,

e che s’è desta co l’ermo de Scipio, …

 

… senza dà nobbirtà e più un decoro,

è più ‘na barzelletta che un principio,

pe l’anima de li mortacci loro!

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Stefano Agostino

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  1. … molto significativa sui tempi che attraversiamo …

    Comment by Elio Malloni — 6 Giugno 2012 @ 09:05
  2. Se il trend continuerà ad essere questo ai nostri figli toccherà la sorte dei nostri nonni: fare gli emigranti!

    Comment by Silvio — 6 Giugno 2012 @ 09:32
  3. Si, emigreranno in Africa, che ner frattempo se sarà svòtata.
    In America è crisi. E’ crisi in tuttyo er monno occidentale.
    Ner futuro lavorertanno solo li supertecnici co le macchine computerizzate.
    Ne l’Inno Internazziomale se canta: “…….che la macchina sia alleata e no nemica al al lavoratore……”
    Già allora se prevedeva come sarebbe ita a feni’.
    I treni, le navi e l’aroplani saranno guidati dar computer e addio macchisti equipaggi e piloti. Forse ce sarà posto pe li camerieri, hostess, steward, semprechè nun ariveno puro li robot.
    Vorà dì che je manneno lo stipendio a casa.

    Comment by 'svardo — 6 Giugno 2012 @ 14:18
  4. Che brutto mondo si prospetta!

    Comment by letizia — 7 Giugno 2012 @ 01:39

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