Concorzo de poesia
Concorzo de poesia
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Nun me vojo incenzà, ché chi se loda
finisce che se sbroda, dice er detto,
ma er fatto d’avé vinto co un sonetto
a un concorzo, è giusto che lo goda.
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Pe me vor dì ‘na sorta de scudetto,
che ne la vita e qui nun va de moda,
perciò ‘sto primo premio e addietro in coda,
lo vojo festeggià co chi m’ha letto.
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Un primo premio “ex-aequo” da giuria
de poesia in vernacolo a concorzo,
è ‘na soddisfazzione tutta mia…
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… che me dà gusto e che me viè in soccorzo,
er giorno che venisse fantasia
de mollà tutto e chiude ‘sto discorzo.
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Stefano Agostino
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Nun me vojo incenzà, ché chi se loda
Comment by Stefano — 17 Settembre 2014 @ 08:01finisce che se sbroda, dice er detto,
ma er fatto d’avé vinto co un sonetto
a un concorzo, è giusto, me lo goda. … (continua)
Sei bravissimo Stefano veramente, e sono felice e onorata che tu sia fra i miei amici!
Comment by laura — 17 Settembre 2014 @ 08:24Grazie Laura. E’ un piacere mio
Comment by Stefano — 17 Settembre 2014 @ 11:39Congratulazioni Stefano!!! Insomma per te è “‘na sorta de scudetto”, ma vedrai che la bacheca verrà arricchita nel tempo da altri titoli e trofei, oltre che da gratificazioni personali, che non hanno prezzo!
Comment by Silvio — 17 Settembre 2014 @ 09:40Complimenti e congratulazioni al nostro Poeta! Sei un mito e per me è un onore leggerti tutti i giorni!
Comment by letizia — 17 Settembre 2014 @ 10:30Grazie amici miei. Vi voglio bene.
Comment by Stefano — 17 Settembre 2014 @ 10:51Ciao Ste’, l’ho sempre detto: SEI UN GRANDE. La lirica: SETTEMBRE ROMANO; che t’è varza ‘a premiazzione, è ‘n sonetto già in archivio o l’hai scritto apposta pe er concorzo? In st’urtimo caso sarebbe inedito ner blogghe de ROMA IN RIMA. E’ forze “Copyright” der concorzo e nun lo pòi pubblica’?
Comment by 'svardoASR'29 — 17 Settembre 2014 @ 11:11‘Svardo grazie … il sonetto è questo…
SETTEMBRE ROMANO
Settembre a Roma er tempo s’artalena,
nun se rassegna a dové dì a l’Estate,
de invaliggià le ore e le giornate,
che si se ‘ncacchia Autunno, quello mena.
Le strade, tutt’a un tratto, da isolate,
com’a teatro cambieno de scena,
‘gni via se ‘ngorga e torna a fasse piena,
pure le scòle sò aricominciate.
E ner sapore amaro der rientro,
c’è come un nodo che nun riesco a scioje,
tarmente ariva in fonno ar centro in dentro.
Ma un movimento l’occhi me distoje,
Comment by Stefano — 17 Settembre 2014 @ 11:38e nun ce penzo più e m’ariconcentro
a arimirà la danza de le foje …
Stefano, leggo solo ora e non mi sono sorpreso né spostato di un millimetro. “Tu lo sai che io lo so” che sei un grandissimo, una penna come la tua non si trova in giro. Stefano the Great.
Comment by Pablo BigHorn — 18 Settembre 2014 @ 16:31Hai scritto tanti sonetti di una bellezza da togliere il fiato, da leggerli con avidità e rileggerli fino a mandarli a memoria, forse anche migliori di questo che ha vinto… se ti ci metti, secondo me è meglio che ti fanno partecipare fuori concorso, un pò come Battisti al Cantagiro del 1971… se partecipassi, agli altri concorrenti resterebbe nulla.
Ad maiora! Sono fiero di averti conosciuto e orgoglioso di potermi vantare della tua amicizia. TVB
Pablo, che dirti? Nulla. Solo un abbraccio forte, stretto e “de còre”. Lo stesso vanto e lo stesso orgoglio è il mio di avere conosciuto te e essere tuo amico.
Comment by Stefano — 19 Settembre 2014 @ 07:33