L’inverno
L’inverno
C’è pure chi lo chiama Generale
pe’ via ched’è er più riggido e de fèro,
le notti lunghe, spesso sotto zero,
comincia ‘n bianco, giusto pe’ Natale.
E quann’annotta e er cielo se fa nero,
er vento fischia e sibila glaciale,
vòresti che già fosse Carnevale,
ma pe’ arivacce, passa ‘n’anno ‘ntero.
L’arbero acceso, fine-dicembrino,
se porta avanti fin’ar sei Gennaio,
più pe’r commercio, ahime’, che pe’r Bambino.
Immascherato poi te vie’ Febbraio,
prima de chiude er conto cor piumino,
c’è Marzo pazzo a fatte da ombrellaio.
Stefano Agostino
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Strepitoso. Su tutto la metafora del commercio e del Bambino. Sei forte Stè. Buone feste da parte der Bariggio…..
Comment by massimiliano Bariggio — 21 Dicembre 2009 @ 10:56E’ bellissima Stefano! Approfitto per augurarti Buon Natale. Un bacione. Ciao
Comment by letizia — 21 Dicembre 2009 @ 17:44Letizia, Bariggio: grazie. Buon Natale e buone feste anche a voi e ai vostri cari. Un abbraccio.
Comment by Stefano — 22 Dicembre 2009 @ 08:27Generale mi pare eccessivo per l’inverno romano, diciamo Tenente Colonnello! Un CALDO Bacio a tutti!
Comment by Principessa — 22 Dicembre 2009 @ 10:58