Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

La Roma in rima,Poesie romaniste

22 Gennaio 2014

CONTEntezza

CONTEntezza

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Un artro po’ e je casca er parucchino,

voleva fà er triplete e invece gnente,

è uscito da la Coppa e s’arisente

de l’arbitraggio e sta a montà un casino.

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Seconno Conte, infatti, ner frangente

de Benatia e Giovinco, er cartellino

doveva èsse rosso… come er vino,

che fórze se tracanna de frequente.

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E dice ch’er pallone nun è uscito,

sur gol lì de Peluso, annullato,

che a dillo a Zelig, t’hanno già applaudito.

***

Mó j’è arimasto solo er Campionato,

e poi er triplete sì che j’è riuscito,

de strani oggetti a cui ce s’è attaccato.

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Stefano Agostino

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  1. Un artro po’ e je casca er parucchino,
    voleva fà er triplete e invece gnente,
    è uscito da la Coppa e s’arisente
    de l’arbitraggio e stà a fà un casino. (continua)

    Comment by Stefano — 22 Gennaio 2014 @ 16:14
  2. No comment: E’ ridicolo e basta!

    Comment by letizia — 22 Gennaio 2014 @ 17:30
  3. Eh, si, è tutto vero. Ieri bellicapelli conte ha detto che i giocatori della roma non si sono “alze” e quindi il gol di peluso era regolare.
    Insomma, bellicapelli l’ha fatta fuori dal vasetto. Forse gli si può consigliare un noto medicinale, l’Enterogervigno.

    Comment by Pablo BigHorn — 22 Gennaio 2014 @ 21:52
  4. Dico solom che …..Hadermatto.

    Comment by 'svardoASR'29 — 22 Gennaio 2014 @ 23:49

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