Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Romanamente

23 Dicembre 2013

Regali de Natale

Regali de Natale

***

Quanno ch’ariva er tempo de Natale,

più s’avvicina, più scatta la corza

a li regali ché ce vò ’na forza,

pe staje appresso, guasi micidiale.

 ***

Co un occhio ar còre e l’artro anche a la borza,

tocca penzà ar penziero più speciale,

possibbirmente èssenno origginale,

ce se scervella arquanto e ce se sforza.

 ***

Cor rischio de incappà pure in doppioni

o ner pacchetto manco arincartato,

che viè poi riggirato in più occasioni.

 ***

Er massimo, che già m’è capitato,

è d’un regalo da li piedi boni,

ch’avevo ariciclato è m’è tornato!

***

Stefano Agostino

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  1. Quest’anno regali a nessuno: ho deciso di devolvere le spese per i regali a chi non ha da mangiare.
    P.S. La seconda terzina è favolosa!

    Comment by letizia — 23 Dicembre 2013 @ 10:53
  2. Non obbedirei al mio dovere di Vescovo, se vi dicessi
    “Buon Natale” senza darvi disturbo.
    Io, invece, vi voglio infastidire.
    Non posso, infatti, sopportare l’idea di dover rivolgere
    auguri innocui, formali, imposti dalla “routine” di calendario. Mi lusinga, addirittura, l’ipotesi che qualcuno
    li possa respingere al mittente come indesiderati.
    Tanti auguri scomodi, allora!
    Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita
    egoista, assurda, senza spinte verticali. E vi conceda la
    forza di inventarvi un’esistenza carica di donazione, di
    preghiera, di silenzio, di coraggio.
    Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finchè non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.
    Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la carriera diventa idolo della vostra vita; il sorpasso, progetto dei vostri giorni; la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate….
    Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.
    Gli angeli che annunziano la pace portino guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che, poco più lontano di una spanna con l’aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfrutta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano i popoli allo sterminio per fame.
    I poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce”, dovete partire dagli ultimi. Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili. Che le pellicce comprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura, ma non scaldano……I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge” e scrutando l’aurora, vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio. E poi vi ispirino un desiderio profondo di vivere poveri: che poi è l’unico modo per morire ricchi.
    Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.
    Mons. Tonino Bello

    Comment by Pablo BigHorn — 23 Dicembre 2013 @ 12:24
  3. E’ esattamente questo il vero significato del Natale! Grazie Paolo per il tuo contributo!

    Comment by Silvio — 23 Dicembre 2013 @ 15:05
  4. “Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.”
    Paragone c’a parabbola ch’er seme ha da mori’ pe fa nasce ‘na nòva pianta.
    Ero fanello e a l’epoca esisteva la “VERA” povertà, nun c’ereno poveri co smartopfoni, tablet, machine, ma c’ereno le case popolari andove abbitaveno e andove, a le feste, s’aridunaveno p’aiutasse a vicenna. Oggi nun è così, ce so’ i senza casa poveri, perchè nun pònno paga manco er minomo d’affitto e nun poveri che potrebbero paga’ ‘n’affito equo ma nun ce so’ le case economiche.
    L’appelli, come quello postato da Pablo se so’ sempre sprecati, ma nisuno ha mai cercato d’arisorve sti probblemi. Tanto blà blà blà che ce sta a pòorta’ sempre più giù.
    Er monno sta morenno de ‘n’agonia lunga e le differenze sociali saranno sempre più distanti, perché la mala pianta de l’egoismo cresce sempre più rigogliosa come ‘n veggetale tropicale. Pace ‘n Tera a l’ommeni de bòna volontà, che so’ sempre de meno.
    BUO9N NATALE DI TUTTO CUORE AGLI AMICI (sempre de meno) E A CHI VERAMENTE HA IL CUORE BUONO!!!!

    Comment by RomamoR AsR '929 — 23 Dicembre 2013 @ 16:12
  5. Commenti commoventi: sono onorata di fare parte di questo sito. Grazie di esistere amici di penna e Buon Natale (quello vero) a chi la pensa come voi.

    Comment by letizia — 23 Dicembre 2013 @ 16:35
  6. Grazie a tutti per il quotidiano apporto. Quello di oggi poi è davvero stupendo. Vi voglio bene. Stefano.

    Comment by Stefano — 24 Dicembre 2013 @ 01:24
  7. Fra tante frasi,citazioni, espresse in questi giorni, finalmente posso leggere,oltre al bellissimo sonetto,dei commenti sensati,nonostante si ravvisino due orientamenti diversi,ma che conducano il ragionamento ad un unico scopo,quello del rapporto di fratellanza con il nostro prossimo. Buon Natale tutti coloro che seguono questo meraviglioso sito.

    Comment by Carlo Pighi — 24 Dicembre 2013 @ 07:39

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