Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Schegge di vita

4 Ottobre 2013

A San Francesco

A San Francesco

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Nun se pò esprime solo co un sonetto

quello ch’ha fatto in vita San Francesco,

io armeno, scuserete, nun ce riesco,

ché già così, je manco de rispetto.

***

Pe nun impelagamme qui ne esco,

parlanno solamente de un aspetto

che più me tocca: ‘st’omo benedetto

ha rinunciato a tutto, a sfarzo e a desco.

***

Pe carità, s’è fatto poverello,

ben ortre er concepibbile, previsto,

pe Amore vero da portà ar fratello…

***

… ‘ndove Francesco deve avecce visto,

come ‘gni Santo è in grado de vedello,

riflesso Dio, Signore, Gesù Cristo.

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Stefano Agostino

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  1. Bellissimo sonetto! Se tutti noi fossimo in minima parte come S. Francesco, le cose andrebbero molto meglio di come vanno: amore per gli uomini e per il creato.

    Comment by letizia — 4 Ottobre 2013 @ 09:56
  2. Mi auguro che Papa Francesco, il cui nome è ispirato al Santo di Assisi, sappia riportare nella Chiesa la sobrietà, la povertà e la generosità: solo l’esempio trascina, coinvolge e convince!

    Comment by Silvio — 4 Ottobre 2013 @ 09:59
  3. Quanta semplicità in quell’uomo, nell’indicarci come si possano aiutare i fratelli e le sorelle in Cristo, in umiltà, senza farne diomostrazione e vanto.
    Difficile imitarlo, anche se Papa Francesco fa del suo meglio, cercando di avvicinarcisi.
    Francesco d’Assisi il più ricco di povertà tra i poveri.

    Comment by 'svardoASR'29 — 4 Ottobre 2013 @ 23:24

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