Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

La Roma in rima,Schegge di vita

30 Maggio 2013

30 maggio 1994

30 maggio 1994

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Me pare ieri quanno ch’è successo,

quer trenta maggio che sei ito in cèlo,

mó che ce penzo, triste, me raggelo,

guasi come quer giorno fosse adesso.

***

Quanno a quer fiore j’hai torto lo stelo,

ché a sopravvive nun era l’istesso,

de piagne Roma intera nun ha smesso,

chiudennose anniscosta addietro a un velo.

***

Ma li ricordi m’apreno er cassetto

e nun li tocca mica quer destino,

infame, zozzo e ladro che t’ha detto.

***

Io in curva ch’ero solo un regazzino,

tu capitano de quelo scudetto,

noi tutti in coro a urlà: OH AGOSTINO.

***

Stefano Agostino

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  1. Grande Ste, me fai da memoria de ‘n’infausto evento che a ricordallo me se strigne er còre. Ancora nun me spiego er perché l’hanno aridotto a sentisse solo.
    ….
    L’ex coppetta der nonno o portaombrelli è diventata cop-pitale.
    Je servirà pe li bisogni notturni e certamente la riempiranno de se stessi, ossia de m…a.

    Comment by RomamoR AsR '929 — 30 Maggio 2013 @ 08:52
  2. Il cuore piange ancora IL CAPITANO

    Comment by Massimiliano "Bariggio" — 30 Maggio 2013 @ 10:08
  3. Bello! Grande Capitano.
    …..

    Comment by letizia — 30 Maggio 2013 @ 10:52
  4. Oggi è il 30 Maggio.
    Bella scoperta, direte voi.
    Il 30 Maggio non è un giorno qualunque per me. Per qualunque Romanista.
    E’ il giorno in cui siamo stati Campioni d’Europa per qualche attimo, dopo che Dibba ha butatto dentro il suo rigore.
    E’ il giorno in cui Dibba ha tirato addosso a se stesso un altro rigore, che ancora siamo qui a chiederci perché.
    Non sono bravo con le parole. Ma tutto quello che oggi ho nel cuore l’ha scritto Tonino Cagnucci su IlRomanista. Chissà come ha fatto a leggermi dentro.
    Vedi http://www.ilromanista.it/component/content/article/8-redazionale/4607-quella-stella-che-non-perderemo-mai.html

    Comment by Pablo BigHorn — 30 Maggio 2013 @ 14:27
  5. C’ho l’impressione che Allegri nun tie’ er coraggio de di’ a Sabatini che nun vò più veni’ a la Roma, forse perché ha ricevuto artre proposte. Così aspetta che Sabatini, la Roma, se stufa e lo manna affanculo e s’arivorge da ‘n’antra parte.
    Certo che, dopo tutte ste storie, nun c’è da fidasse de la capacità de Massimiliano. E’ n’omo troppo indeciso.

    Comment by RomamoR AsR '929 — 30 Maggio 2013 @ 18:23

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