Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Schegge di vita

1 Maggio 2013

Festa der lavoro

Festa der lavoro

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È er primo maggio: festa der lavoro,

de chi tribbola e sgobba tutto l’anno,

de chi se suda er posto co l’affanno,

pe un po’ de pane e un sorzo de decoro.

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Ma tanti ch’er lavoro nun ce l’hanno,

o sò pagati in nero o de straforo,

li penzionati e no a penzioni d’oro,

a festeggià, de certo, nun ce vanno.

 ***

A Roma è er giorno der granne concerto,

lì a San Giovanni o fava e pecorino,

pe chi va a fà ’na gita a lo scoperto.

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Volesse mai er Padrone der destino

fà dono a tutti de un lavoro certo,

come fa sorge er Sole der matino.

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Stefano Agostino

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  1. bella …

    Comment by Elio Malloni — 1 Maggio 2013 @ 10:33
  2. Tutti quelli che non hanno lavoro, gli esodati senza lavoro e senza pensione, cosa devono festeggiare! Ma il lavoro non è forse un diritto di tutti?

    Comment by letizia — 1 Maggio 2013 @ 11:51
  3. Belli i tempi in cui, nelle manifestazioni dedicate a questo giorno, si cantava (sull’aria del coro del Nabucco):

    Vieni o Maggio t’aspettan le genti
    ti salutano i liberi cuori
    dolce Pasqua dei lavoratori
    vieni e splendi alla gloria del sol

    Squilli un inno di alate speranze
    al gran verde che il frutto matura
    a la vasta ideal fioritura
    in cui freme il lucente avvenir

    Disertate o falangi di schiavi
    dai cantieri da l’arse officine
    via dai campi su da le marine
    tregua tregua all’eterno sudor!

    Innalziamo le mani incallite
    e sian fascio di forze fecondo
    noi vogliamo redimere il mondo
    dai tiranni de l’ozio e de l’or

    Giovinezze dolori ideali
    primavere dal fascino arcano
    verde maggio del genere umano
    date ai petti il coraggio e la fè

    Date fiori ai ribelli caduti
    collo sguardo rivolto all’aurora
    al gagliardo che lotta e lavora
    al veggente poeta che muor!

    Ditemi se oggi esiste un partito degno di cantarlo.
    Allora c’era Di Vittorio e Piazza del popolo era nostra; allora c’era una speranza; oggi, gli eredi (falsi eredi) di quelli, hanno distrutto le certezze senza lasciare, almeno, le speranza.

    Comment by 'svardoASR'29 — 1 Maggio 2013 @ 17:19
  4. Per ascoltarlo:…
    http://www.vocidimezzo.it/repertorio/canti-anarchici/inno-del-primo-maggio/
    fatelo è bellissimo.

    Comment by 'svardoASR'29 — 1 Maggio 2013 @ 17:35

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