Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Schegge di vita

21 Ottobre 2009

Boccata d’aria

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Boccata d’aria

***

Esco da sto cemento è sto ‘n terazzo,

a rigalamme ‘no squarcio de celo,

ridotto sempre più ormai a ‘n velo,

coperto da le grate der palazzo.

***

E da quassù, sfidanno pure er gelo,

me metto a guarda’ er monno e che sollazzo,

‘n’inzieme de colori a fa’ ‘n’arazzo,

a cui j’han ‘mpresso vita ‘ndentr’ar telo.

***

E vedo l’orizzonte ‘n porporina,

brillante de ‘na luce straordinaria,

che ‘ndo sto io, nimmanco ‘n cartolina.

***

E propio su sta scena planetaria,

co’n sorso ‘n bocca d’aria libbertina,

è già passata ‘n’ora, l’ora d’aria…

***

Stefano Agostino

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  1. Io sono costretta a scendere 10 piani, con ascensori del I secolo A.C., prima di poter arrivare alla boccata d’aria…ma poi mi rifaccio ampiamente e mi allungo anche al mercatino!

    Comment by Principessa — 21 Ottobre 2009 @ 09:14
  2. Bellissimo Stefano, e commovente. Uno dei più belli e profondi pezzi che hai creato.

    Comment by Massimiliano "Bariggio" — 21 Ottobre 2009 @ 11:01
  3. Se la poesia è emozione…questo sonetto è poesia vera. Bravissimo!

    Comment by Daniele Sololupo — 21 Ottobre 2009 @ 11:22
  4. e’ stupendo questo sonetto…ma quanta tristezza mi mette addosso!

    Comment by dania — 21 Ottobre 2009 @ 11:41
  5. Principessa, in realtà la prigionia era un’altra, ma va bene lo stesso. Massimiliano e Daniele, grazie di cuore. Dania, grazie anche a te. L’importante è riuscire a trasmettere un’emozione. Condividerla, anche se in questo caso con tristezza, rende appagati più di mille altre cose.

    Comment by Stefano — 21 Ottobre 2009 @ 11:48
  6. Grande Stefano, bello anzi bellissimo. La sensazione è quella di quando ti senti stretto in una morsa e ti manca l’aria, il desiderio di fuggire è cosi forte che niente e nessuno ti può fermare.

    Comment by Federica_Perla — 21 Ottobre 2009 @ 12:33
  7. Molto poetica la composizione, colpisce dritta al cuore! In questi versi ci cela il desiderio di libertà, ma anche di speranza per una vita migliore e più sana, e soprattutto per noi romani, oppressi dalla concentrazione urbana, cemento, rumore, smog, traffico, maleducazione, conflittualità…

    Comment by Silvio — 21 Ottobre 2009 @ 12:33
  8. Federica, grazie. E’ proprio quella la sensazione che volevo esprimere. Silvio, come sempre i tuoi commenti sono la traduzione prosaica, ma neanche troppo prosaica, di quanto ho scritto in rima. Grazie.

    Comment by Stefano — 21 Ottobre 2009 @ 13:44
  9. Io non mi sento oppressa da nulla e da nessuno 🙂 semmai STRESSATA.

    Comment by Principessa — 21 Ottobre 2009 @ 16:20

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