Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

Amor Roma

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Ieri la bomba a Trigoria.
Oggi però passata la sbornia, bisogna cercare di ragionare a mente fredda e fare i conti con il nuovo scenario che si va delineando. 
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Innanzitutto una premessa ovvia: De Rossi è la Roma. Togliere De Rossi dalla Roma è togliere un pezzo di Roma non solo a questa squadra, ma direi peggio a questa tifoseria e a questa città. La modalità, uguale a quella della cacciata di Mourinho, non è giustificabile mai. Mai. Una modalità che ci ha feriti profondamente e le ferite rimangono.
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Detto questo, però, non si può non guardare al fatto che la Roma non vince una partita da troppo tempo. Da parecchio tempo prima della fine dello scorso campionato. Cosa che ci è costata il mancato accesso in Champions.
In estate sono stati spesi parecchi soldi, come non se ne spendevano da anni. L’inizio totalmente deludente del Campionato e altri fattori che per ovvi motivi non possiamo conoscere, devono per forza aver contribuito a far rivedere alla proprietà le proprie scelte.
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Metodi da americani, siamo d’accordo, totalmente sbagliati e distantissimi dal nostro modo di vedere il calcio, la Roma e chi ne è parte a pieno titolo come De Rossi.
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Ma sono Dan e Ryan ad aver tirato fuori milioni. E non da oggi. E questi signori devo essersi fatti due conti. Non sapendo nulla di calcio, per carità, ma sapendone parecchio di investimenti e finanza. Avranno pensato al loro giocattolo e si saranno detti: 3 punti in 4 giornate, anche no. Qui rischiamo di veder dilapidato un patrimonio.
Ora questo si può contestare, oppure no. Ma se siamo onesti intellettualmente è un ragionamento che nelle nostre economie spicciole avremmo fatto tutti.
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Sbagliatissima nei modi, quindi, quella dei Friedkin è una scelta che chi ci mette la pecunia non può non avere il diritto di fare, come noi da tifosi non possiamo non avere il diritto di contestare.
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Ma qui arrivo al punto. Contestare chi? Juric, spero proprio di no, visto che non vedo cosa possa entrarci il nuovo allenatore. La squadra? Sì, benissimo, ma non siamo gli stessi che siamo andati a Fiumicino a riceverli non più tardi di un mese fa. Contestare la Presidenza e i dirigenti? Ok, sì … ma non si può nemmeno disconoscere l’impegno economico che hanno profuso da quando sono arrivati, altrimenti si guarderebbe solo parte della realtà.
Contestare, da ultimo, alla lunga non rischia di comportare un ulteriore danno alla Roma in termini di punti e di immagine europea, cosa che tutti noi tifosi dovremmo evitare quasi deontologicamente?
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Va bene essere incazzati, va bene farci sentire, ma attenzione a non creare ulteriore disagio nell’ambiente, rischiando di trovarsi tra un mese ancora anni luce distanti dalla zona Champions.
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Questo almeno il mio modestissimo parere che sottende fra l’altro un’altra ovvietà come quella iniziale: non sono tifoso di questo o quel presidente, né di questo o quell’allenatore, né di questo o quel giocatore, fosse pure di una bandiera come De Rossi. Perché sono stato, sono e sarò sempre tifoso della ROMA. E questo mi basta. E lo urlo anche oggi, più forte di ieri
SEMPRE FORZA ROMA. Comunque, dovunque e a prescindere.
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