21 aprile 753 a.C.
21 aprile 753 a.C.
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Romolo e Remo quer ventuno aprile,
se vollero sfidà a fonnà Roma,
vinze chi vide, arzanno testa e chioma,
più ucelli in volo, soli o messi a file.
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Fu Romolo, se sa, ormai è un assioma,
co Remo che je fu arquanto ostile,
ma er primo, co l’aratro e senza bile,
tracciò quer sorco co bestie da soma.
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Quann’ebbe disegnato un ber quadrato,
Romolo parcheggiò l’aratro e er bue
e Remo entrò co un sarto in quer tracciato.
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Romolo, fin allora su le sue,
je disse: “A Re’, ma va’ a morì ammazzato,
qui a Roma nun se pò comannà in due”.
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Stefano Agostino
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… leggenda rispettata …
Comment by Elio Malloni — 21 Aprile 2012 @ 12:27ROMA TI AMO!!! AUGURI!!!!!!!!!!! ALTRI 2000 ANNI
Comment by letizia — 21 Aprile 2012 @ 12:55Romolo fu arquanto sbrigativo. Come primo Re ha, praticamente, instaurato ‘a prima dittatura monarchica ar grido: Nun c’e’ trippa pe’ gatti.
Comment by 'svardo — 21 Aprile 2012 @ 13:10Buon Compleanno, R O M A !!!
Grande Stefano che hai messo in versi la fondazione come un fatto de cronaca!
Buon Compleanno, R O M A !!!
… E mò sbrigamose a spegne le candeline che, dice la leggenda, quanno organizzò la festa un tal Nerone…
Comment by Luis — 21 Aprile 2012 @ 20:19Bella la leggenda, ancora mejo er sonetto.
Comment by Pablo BigHorn — 22 Aprile 2012 @ 15:50Ma, fuori metafora, chi comanna oggi alla AS Roma?!?