La grandine
La grandine
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A un tratto e senza un dito de preavviso,
viè giù potente, misteriosa e forte,
grandine sò perle de ghiaccio torte
a le collane su der Paradiso.
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Rimbarza dappertutto e senza scorte,
scroscio d’applauso pieno e condiviso,
imbianca giusto er tempo d’un soriso,
ché le palline già sò tutte sciorte.
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Raggela in un momento, anche d’Estate,
si viè in Autunno, presta un po’ de Inverno,
che Primavera l’aripaga a rate.
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Come un corpo de straccio che l’Eterno,
ripassa pe pulicce le giornate
e facce stà in campana da l’Inferno.
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Stefano Agostino
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Bello as usual il sonetto… qual’era il contrappasso dei dannati sotto la grandine nella Comoedia scritta da quel sonettaro fiorentino?
Ecco il mio contributo per il pensiero del giorno:
Bossi, Trota e Maroni, carci’n culo a ginocchioni
Comment by Pablo BigHorn — 20 Aprile 2012 @ 11:42Maroni, Bossi, e Trota, sti tre fiji de madre ignota
Trota, Maroni e Bossi dall’Italia siete rimossi
Magnifico sonetto. Sembra di sentire il rumore della grandine. Al pensiero del giorno ha risposto Pablo, molto delicatamente!
Comment by letizia — 20 Aprile 2012 @ 13:05Me l’ero perso, sarebbe stato un vero peccato… Sò perle de ghiaccio torte alle collane der Paradiso… È da urlo….grande Stè….
Comment by Sololupo — 21 Aprile 2012 @ 08:46