Roma – Cesena
Roma – Cesena: 5-1
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Così è finita sì pe cinque a uno,
co un punteggio cioè che dice tutto,
dominio in de ‘gni dove e dappertutto,
un gioco che nun ce ne sta nessuno.
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Dumila tiri in porta e soprattutto
possesso palla che sa de quarcuno,
che manna in “barca” , dice quarcheduno,
a l’avverzario che sorte distrutto.
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Ma senza stà a fà troppi paragoni,
ché tanto nessun’artro pò avé Totti,
sto gioco riempie er còre e li pormoni.
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Du’ go’ der Capitano e poi a dirotti,
Borini, Juan e Pijanic, tutti boni
pe festeggià tre punti co li botti.
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Stefano Agostino
SEI SEMPRE IL PIU’ GRANDE CIAO STEFANO
Che spettacolo ‘sta Roma nostra… A soli sei mesi dalla nascita la pupetta ê già arrogante… Dajeche se diverimio,!! Sfr
Sta vòrta er penziero der giorno c’ha preso ‘n pieno: mijor sabbato nun poteva esse’ co’ ‘na Roma superlativa (vabbeh, contro er Cesena, mah!).
Er fatto ‘mportante è che Totti ha segnato su azzione manovrata, come l’aspettavo pe di’ che s’è veramente sbloccato.
La controprova a Domenica e…SEMPRE FORZA ROMA!!!
WOW WOW WOW WOW WOW
Buongiorno, scusate ma è doveroso citare l’incipit del pezzo di Marcacci: “Parlare della partita non ci sembra il caso, anche perché assomiglia più che altro ad uno dei match di Tyson giovane, quando gli avversari vacillavano già verso la fine della prima ripresa e alla seconda già volava l’asciugamano bianco dallo staff dello sfidante; a parte il “cazzottino” di Eder, stilisticamente anche ben assestato, non è neppure il caso di parlare degli uomini di Arrigoni, perché ci verrebbe in mente soltanto lo staff di una nota fabbrica di marmellate.”
E ancora: “Indipendentemente dalla qualità dei suoi fondamentali, tutt’altro che scarsi, Fabio Borini è destinato ad entrare nelle grazie del pubblico romanista, un pubblico che ha sempre dato tanto e chiesto, fondamentalmente, una cosa sola: onorare la maglia restituendo in fatica il grande privilegio di vestire la maglia giallorossa. Borini ha capito subito ciò che altri non hanno afferrato: peggio per loro, buon per lui. E per noi.”
Ho poco da aggiungere… se la squadra migliora in continuità e non ripete le amnesie di Catania, nessun traguardo è precluso a priori.
PS Non so voi, ma ogni volta che ascolto Conte in tv, scatta l’antivirus e il deecoder cambia automaticamente canale
Pofferbacco, avete ragione: c’è anche Cagnucci the Great (quasi quanto Stefano) che ha scritto un pezzo pieno di sentimento, per par condicio va citato, anche per lui l’inizio e la fine: “Quando nel dicembre 1990 Dino Viola fece gli auguri di Natale ai ragazzi del settore giovanile della Roma fermò – fra le centinaia – soltanto un ragazzino, dandogli la mano, per dirgli: «Ti aspetto all’Olimpico». Quello è stato l’ultimo Natale del Presidente. Viola non ha mai fatto in tempo a vedere quel ragazzino giocare all’Olimpico. Fino a ieri. Perché quando Francesco Totti ha segnato il primo gol, dopo trentatré secondi, in Curva c’era ancora lo striscione della Sud dedicato a Dino Viola (Come te nessuno mai, firmato “I tuoi ragazzi”).(…) Quando dopo soltanto trentatré secondi di partita Francesco Totti ha segnato alla Storia c’era ancora lo striscione di Dino Viola in Curva Sud. Significa che il presidente ha mantenuto la promessa. Lo ha aspettato all’Olimpico.”
Paolo, ti ringrazio infinitamente, quel tuo paragone mi onora, ma Tonino è di un altro pianeta. Le vere poesie sono i suoi pezzi, non i miei sonetti.
FANTASTICA ROMA, non importa l’avversario…
Non si è sempre detto che il nostro fosse un campionato ostico, che bisogna vincere con le piccole e tutti i BLA BLA BLA relativi?
Permettetemi di OSANNARE il Nostro MITICO e UNICO CAPITANO…
VIOLA ci vide bene e ieri l’avemo visto benissimo:
CAMPIONI CE-SE-NA-sce!!!
Tutto meraviglioso! GRANDE ROMA AMORE MIO!!!!!!!!!!!
Ha ragione Paolo, noi amiamo sopra ogni altra cosa chi onora la maglia, chi fatica e affronta gli avversari col sangue agli occhi. Ciò che più mi colpisce però è la rivoluzione culturale che si sta realizzando e che, come fu con Zeman, può essere destabilizzante in prospettiva per le gerarchie del calcio italiano. Possesso palla schiacciante, continuare ad attaccare a risultato acquisito, pressing altissimo fino alla fine, quasi mezza squadra con meno di 21 anni (Bojan, Lamela, Borini, Pjanic, Viviani), e poi ieri in campo diversi ragazzi romani made in Trigoria (Rosi, Greco e Viviani che si aggiungono ai due big…)! Avanti cosi, con umiltà, lavoro e sudore!