Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Schegge di vita

4 Gennaio 2012

Li Re Magi

li Re Magi

Li Re Magi

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Partirono da tre pizzi der monno,

seguenno la gran scia de ‘na cometa,

ciascuno da ‘no spicchio der pianeta,

sfidanno mari, monti, freddo e sonno.

***

Forti de la parola der profeta,

senza fermasse mai, manco un seconno,

sò arivati tutti fino in fonno,

avenno inteso la notizzia lieta.

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Aveva ‘gnuno un dono stabbilito:

Gaspare l’oro, segno de corona,

Merchiore incenzo, p’èsse riverito…

***

… e Bardassare mirra che l’unziona

pe quanno che dev’èsse seppellito,

è gni presepe mo se perfezziona.

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Stefano Agostino

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  1. A Roma è la storica Befana che ricorda i re Magi: era un momento magico quando da bambino la mattina appena alzato trovavo giocattoli in gran quantità, e con i miei figli rinnovo la tradizione, ma forse mi emoziono più io di loro…eheheh Di padre in figlio…!

    Comment by Silvio — 4 Gennaio 2012 @ 09:02
  2. AUGURONI A TUTTI! (Avete nominato la Befana? Eccomi… purtroppo il carbone non l’ho portato, accontentatevi di TANTI BACI)!

    Comment by principessa — 4 Gennaio 2012 @ 09:51
  3. Per Stefano i soliti complimenti … la Befana, quando io ero bambino, era la festa più attesa per ricevere i regali (giocattoli), nel mentre il Natale lo era per il “Cenone” e la famosa letterina di buoni propositi da dare ai genitori (soprattutto al papà il quale ricambiava con un po’ di danaro, che poi sarebbe servito per giocare a Tombola o a Carte). Nel secondo dopoguerra c’era poco da stare allegri… “Obtorto collo” stiamo riprecipitando in quella situazione …

    Comment by Elio Malloni — 4 Gennaio 2012 @ 09:51
  4. In quest’era tekloggica è difficile mantene’ ‘n vita la Befana.
    Nu ce so’ più pupi, ma regazzini che stanno ar gioco pe’ facce contenti. Loro nun ce credeno, ormai esiste solo Babbo Natale, pe’ modo de di’. E’ er progresso che distrugge la poesia.
    Aringrazzio Stefano che, co li sonetti, m’aricorda er tempo che fu, quanno, a 8/9 anni, se giocava ancora cor trenino o er cavalluccio de legno da tirasse dietro co lo spago. Doppo fu la guera e, a la fine, sortirono fòra le prime armi giocattolo.

    Comment by 'svardo — 4 Gennaio 2012 @ 16:07
  5. Grazie a tutti per i commenti che ogni giorno lasciate segno della vostra graditissima presenza. Un ringraziamento speciale e un bentornato a Luis che si è riaffacciato ieri in questo blog. Vi voglio bene. Stefano

    Comment by Stefano — 4 Gennaio 2012 @ 18:11
  6. Io non ho MAI creduto nè a Babbo Natale, nè alla Befana… eppure i miei genitori e nonni mi hanno sempre sommersa di regali, tra i quali a 9 anni una piccola scacchiera elettronica (altro che armi giocattolo)!

    Comment by principessa — 5 Gennaio 2012 @ 07:57

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