Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

Frammenti di Roma,I sonetti romani

5 Agosto 2009

Trinità dei Monti

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  1. Letta ‘sta descrizzione e pensalla co’ l’infiorata de azalee, veramente te fa brilla la lagrima; poi m’arivie’ ‘n mente la canzone a lei dedicata e accosì arifiorischeno li ricordi: ” quante vorte ‘n ‘sto cantuccio de sera ce so’ spuntati sogni a nun feni’, baci da mori’. Mo ce torno pe’ rivive li giorni che c’ho passati co’ la gioventù che nun torna più”. Ecco che d’è pe’ me ‘sta scalinata. Ricordi dorci e ‘n pari tempo malinconica nostargia. Grazie d’avemmela aricordata.

    Comment by 'svardo — 5 Agosto 2009 @ 09:29
  2. Uno dei posti più suggestivi di Roma…da ammirare decisamente all’alba, quando non c’è nessuno o di notte, quando assume un non so che di speciale…solo i tuoi versi, Stefano, potevano riuscire a rappresentarla così com’è e con le emozioni che trasmette…Grazie Stefano…
    Un bacio 😉

    Comment by Luisa — 5 Agosto 2009 @ 09:36
  3. La penna come un pennello! Potrebbe definirsi un sonetto-cartolina, o anche un sonetto-quadro per come questi versi in rima tingono e materializzano una vera e propria immagine di un luogo storico, famoso e unico.

    Comment by Silvio — 5 Agosto 2009 @ 09:49
  4. Io, quando salgo (o scendo Trinità dei Monti), mi sento veramente una principessa 🙂

    Comment by Principessa — 5 Agosto 2009 @ 10:24
  5. Sei un fenomeno.

    Comment by Paolo Roberto — 5 Agosto 2009 @ 10:45
  6. ‘Svardo: sono contento di averti trasmesso un’emozione legata ad un ricordo. Questo in fondo è il compito principale di un “sedicente” poeta come me. Luisa: grazie a te. Alba e tramonto sono del resto i momenti più poetici di tutta la giornata. Meglio sfruttarli, no? Silvio: grazie, le tue parole sono sempre d’elogio e spronano a impegnarsi sempre più per il futuro. Principessa: ti ci chiami, quindi… Paolo Roberto: grazie infinite, detto da uno che si chiama come il divino, riempie di orgoglio

    Comment by Stefano — 5 Agosto 2009 @ 10:57
  7. E ci abito anche relativamente VICINO… a me piace scenderla d’inverno, nel periodo natalizio, quando è allestito il presepe 🙂

    Comment by Principessa — 5 Agosto 2009 @ 11:28
  8. Sempre da il canto “Piazza di Spagna”, che chiude:
    “…e ner mentre la notte se stajia
    su ‘sto quadro che nun pòi scorda’,
    guardi piazza de Spagna,
    ma ‘n cielo te pare de sta.”
    Trova questa canzone e facce ‘n montaggio tra: piazza der Popolo, piazza de Spagna, ‘a scalinata, S.Trinità de’ Monti, ‘a terazza e passeggiata der Pincio e villa Borghese.
    ‘Sti posti hanno perzo ‘n sacco de poesia e sentimento, ma ancora qurchecosa ponno aricconta’. Certo che ne l’anni ’47 / ’57 era tutta n’antra cosa.

    Comment by 'svardo — 5 Agosto 2009 @ 15:12
  9. ho diverse imagine nel cuore de quella piazza escalinata,tante mattina sò passato in motorino pè lavoro,verso le otto e mezza nove proppio come dice te prima della cucagna ma se devo di mi sò sempre emozionato,splendidi risvegli mattutini li.pè la cronaca facevo del messagero a via del tritone fino a piazza mancini dò c’era pa concessionaria de publicità,belli ricordi belle mattine.
    io dico come fai a nun e’namorate de ROMA bohhhh,solo se nun sei un buon gustaio.

    Comment by PEDRO — 5 Agosto 2009 @ 17:31
  10. era piazzale flaminio no piazza mancini mi scuso pè l’errore,e tagliava tutto dirito nel cuore de roma insuma,vicino alla barcaccia passavo mentre i spazzini lavavano.nel aria cè quarcosa de indiscrivibilè.

    Comment by PEDRO — 5 Agosto 2009 @ 17:35
  11. E com’erano gli anni 47-57?

    Comment by Principessa — 5 Agosto 2009 @ 18:03
  12. mamma mia!!!! è bellissima grande Stefano grazie!!!!!!!!

    Comment by letizia — 5 Agosto 2009 @ 19:14
  13. Cara “princesse”, ero giovine e c’annavo a pomicia’. Poi ner ’57 me so’ accasato e ……tutto è addiventato più serio. Mo nun ce pòi anna’ ‘n camporella senza arischia’ ‘n’aggressione.

    Comment by 'svardo — 6 Agosto 2009 @ 00:22
  14. Io 20 anni fa, quand’ero liceale, mi ricordo di un gruppo di punk vestiti in modo allucinante che stazionavano in permanenza sul lato sinistro della base della scalinata, dove c’è Babington’s (mito della mia infanzia miseramente franato!)

    Comment by Principessa — 6 Agosto 2009 @ 09:22

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