La pagina ASR di Marzo
Con tutto quel che sta succedendo nel mondo e in Italia è davvero sorprendente che i nostri rappresentanti al Parlamento e i nostri ministri al Governo abbiano tempo, modo e voglia per occuparsi anche delle vicissitudini societarie della Roma e del suo passaggio agli americani. Il tema è diventato di strettissima priorità. Si cerca di far luce sui nuovi soggetti che avrebbero la velleità di diventare proprietari, per verificare la loro affidabilità, la loro serietà, la rispondenza nei fatti a quanto dichiarato nel corso delle riunioni intercorse. Esemplare per tempestività questo intervento. Da qui alle firme a Boston, chissà quanti altri simili accadimenti dovremo registrare. Del resto in Italia e nel mondo cos’altro sta accadendo di così importante che non sia l’acquisto della ASRoma da parte di Di Benedetto? Sempre forza Roma.
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30 marzo – E’ fatta! Manca solo la firma!
E’ fatta! Manca solo la firma! Ah, beh, un dettaglio da niente. Anche noi abbiamo praticamente già comprato il Colosseo, il Vittoriano e San Pietro. Mancano pure formalità: le firme di Flavio, del milite ignoto e di Papa Ratzinger, col visto di Simon Pietro. Sciocchezze, che volete che sia. Battute a parte, cosa dobbiamo aspettarci noi tifosi da un “comunicato” come quello di ieri? Comunicato che poco comunica, visto l’uso di condizionali tipo quel “dovrebbe” costituirsi una società e quella quota restante che “potrebbe” essere venduta a investitori italiani, come se la cittadinanza italica fosse quasi un requisito di partecipazione. Cosa dobbiamo desumere noi tifosi da tutto ciò? Come sempre ci spacchiamo in due gruppi. C’è chi crede che il passaggio di consegne sia ormai raggiunto, che DiBenedetto stia già lavorando alla nuova struttura societaria e alle operazioni di mercato. Benissimo. Ma c’è chi, come noi, è molto più scettico. Per quali motivi siamo perplessi? Perchè innanzitutto l’esclusiva termina oggi. In teoria, quindi, da domani la Roma potrebbe essere venduta a chiunque, stavolta magari apponendo le firme. In secondo luogo, perchè siamo troppo scottati da affari già conclusi e andati all’aria per misteriosi e inspiegabili motivi (russi, Soros, ecc.). In terzo luogo, perchè la Roma forte dà fastidio a tutti quelli che romani e romanisti non sono e quelli per cui dividere ulteriormente la torta crea problemi seri, specie a chi già è costretto comunque a spartire la propria fetta con altri. Intorno alla Roma girano troppi interessi che vanno al di là del semplice risultato sportivo. In quarto luogo, perchè in 20 giorni quanti soggetti qualificati e non possono intervenire per dire la propria, avendo tutto il tempo di mettere bastoni davanti al carro della nuova Roma? Se è giusto chiedere garanzie sugli investimenti ai nuovi proprietari, come stanno facendo Unicredit e la società uscente, questo non può non tener conto anche dell’enorme esborso economico dell’operazione. In quinto ed ultimo luogo, perchè mai come in questo caso le chiacchiere stanno a zero. Essere d’accordo a voce, involge questioni di etica e rispetto della parola data, ma non basta per il trasferimento di valori immobiliari. Da qui tutta la nostra preoccupazione per un futuro giallorosso che, al momento, sembra ancora così nebuloso. A dimostrazione della liceità dei nostri dubbi, potremmo citare la voce che sta già paventando una possibile esclusione della Roma dalle competizioni europee per conflitto di interessi del suo proprietario DiBenedetto, già titolare di partecipazioni, sembra, nel Liverpool. Pensate in venti giorni cos’altro potrà uscir fuori. Meglio forse non pensarci. Anzi, nel frattempo, gustiamoci ancora un po’ di calcio vero, quello della Roma Primavera, nel ritorno di finale di Coppa Italia di stasera contro la Fiorentina. Sempre forza Roma. Anche quella Primavera.
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29 marzo – Alti e bassi
Che ansia. Questo il comune sentire della tifoseria giallorossa. Arrivano notizie di tutti i tipi. Un momento sembra fatto tutto, quello dopo sembra che sia tutto o in alto mare o persino andato all’aria. Un briciolo di rispetto per una piazza che da anni sta subendo queste alti e bassi d’umore sempre intorno alla infinita storia della cessione dell’A.S. Roma non sarebbe del tutto inopportuno. Per il momento non resta che attendere. Fiduciosi e pazienti. Non a caso il sonetto di oggi aveva come tema la calma. Ma non possiamo esserlo per sempre. Sempre forza Roma.
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28 marzo – Dì benedetto.
Il 28 marzo per noi romanisti è un dì benedetto. E’ il giorno dell’esordio di Francesco Totti con la maglia della Roma, 18 anni fa. E’ il giorno dello sbarco di Thomas Richard Di Benedetto a Fiumicino, il quale dopo un quanto mai apprezzato FORZA ROMA ha dichiarato: ”Sogno una squadra che possa vincerlo ogni anno. Diventeremo uno dei primi club nel mondo. L’Olimpico non gratifica la passione dei romanisti, le tribune sono troppo lontane dal campo, il rumore con la distanza si perde. Serve un impianto all’inglese, una versione moderna di Campo Testaccio”. Non vi sembrano parole da veri tifosi della Roma? Quello che succederà non possiamo saperlo. Ma sappiamo che il sogno americano, questo sogno americano, comincia a piacerci e che Di Benedetto fa rima con scudetto. E’ nnamo, no? Sempre forza Roma.
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27 marzo – Domenica senza la Roma
Fine settimana, nulla da segnalare. Le voci di un possibile arrivo di Di Benedetto nei primi giorni della prossima settimana si rincorrono ovunque. Tanti i giocatori già accostati alla Roma. C’è chi si lancia addirittura nell’individuazione di organigrammi societari. Si parla anche di cessioni e di cessioni eccellenti. Noi, come detto, restiamo alla finestra. Non diamo per sicuramente false queste notizie, ma non le prendiamo per inconfutabilmente vere. Troppe volte siamo rimasti scottati negli ultimi tempi per non essere prudenti nell’analisi delle notizie. Con un’ora solare in meno, ecco una domenica senza la nostra Roma, ch’è come quel bel piatto invitante che chiede solo di essere assaggiato e che addentiamo affamati, ma che scopriamo solo allora non avere sapore. Ma è pur sempre domenica e noi siamo pur sempre romanisti. Cosa chiedere di più? Sempre forza Roma.
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25 marzo – Lazionale? No, grazie.
Venerdì di una lunga settimana senza la Roma. Pausa nazionale o, forse meglio, lazionale vista la chiamata di Mauri (???) in azzurro da parte di Prandelli. Diciamo quindi che della partita contro la Slovenia di questa sera ci interessa più o meno come della serie cadetta del campionato estone di “curling”. Del resto, si sa, “nel cervello soltanto la Roma” per noi non è solo un coro da stadio: è modus vivendi. Esagerati? Sicuramente sì, ma se non fosse così, avremmo scelto questa maglia e questi colori? Rimanendo in attesa di sviluppi sulla questione societaria, aspettiamo alla finestra novità importanti che non siano solo quelle strettamente legali, di portare le lancette indietro di un’ora. Sempre forza Roma.
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24 marzo – Flash
Pensierino flash: se i nostri sono così scarsi come molti addetti ai lavori vorrebbero farci credere, perchè non c’è giorno senza che compaia la notizia di un qualche interessamento di prestigiosi club europei per Mexes, De Rossi, Vucinic, Menez, Pizarro, e così via? Aiutatemi a capirlo. E magari aiutatemi a dare una spiegazione del perchè una nuova grande Roma ne dovrebbe prescindere. Sempre forza Roma.
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23 marzo – Ci siamo quasi
Arriva Di Benedetto. Così almeno dicono tutti. Lunedì prossimo, il giorno della firma. Aspettiamo conferme in tal senso, ma non abbiamo ragione di dubitare della veridicità delle informazioni che apprendiamo da varie fonti. Sarà in ogni caso necessario un periodo di insediamento del nuovo proprietario, di riorganizzazione della società e del suo organigramma, con la predisposizione degli atti per il lancio dell’ Opa e di tutte le operazioni strettamente conseguenti a questi passaggi. E’ ancora presto quindi per parlare di mercato e rinnovi, sia di quelli certi che per quelli ancora in bilico. L’importante sarà comunque puntare a trattenere i pezzi pregiati di questa rosa e completarla dove necessario e farlo in tempi idonei per l’allestimento di un organico degno del nome e dei colori di questa squadra. Sempre forza Roma.
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22 marzo – Rumors
Quante voci intorno alla Roma in queste ore. Secondo alcuni, oltre alla cessione quasi certa di Mexes, alla quale noi crederemo soltanto con l’ufficialità del suo trasferimento, seguiranno quelle di Menez, De Rossi e Vucinic. Stando ad altre fonti, invece, la nuova proprietà è intenzionata a trattenere tutti i giocatori importanti in rosa, provvedendo al rinnovo dei contratti in scadenza e all’acquisto di rinforzi di cui già si fanno possibili nomi, Buffon su tutti. Ci permetteremmo di osservare che la trattativa per il passaggio di proprietà non si è ancora conclusa. Com’è possibile dare per fatti, certi, sicuri, trasferimenti che, fosse solo per ovvio dovere di registrazione e firma, dovranno passare necessariamente sotto il vaglio del nuovo vertice societario? La cautela è d’obbligo. Seppure ottimisti sull’esito della vicenda, rimaniamo cauti su tutto quanto ci verrà propinato in questi giorni da sedicenti addetti ai lavori. La Roma verrà sempre prima di tutto. Sempre forza Roma.
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21 marzo – Buona Primavera
Buona Primavera, specialmente quella di Alberto De Rossi. Si torna da Firenze con un punticino che ci distanzia dalle avversarie nella lotta Champions che hanno vinto le rispettive gare casalinghe. Ora siamo a meno sei dall’Udinese, quarta. Ma attenzione anche alle spalle. C’è la Juventus che si avvicina. Ora è a meno cinque dalla Roma. La prossima gara di campionato dopo la sosta sarà proprio Roma-Juventus. E’ troppo importante per la Roma, anche in ottica futura per un rilancio della squadra, conquistare un posto in Europa foss’anche dalla porta secondaria della Europe League. Sarà bene quindi tenere a distanza i bianconeri, ancor prima di preoccuparsi di accorciare la classifica con i friulani. In ogni caso saranno veramente decisive le due prossime partite di Campionato, per l’appunto contro Juve e Udinese. Il futuro giallorosso passerà da lì. Spiace dover registrare i malumori di Menez che, come spesso accade a giocatori romanisti dai ritiri delle rispettive nazionali, fa sapere di non gradire molto l’atteggiamento di Montella che l’ha relegato in panchina e di esser pronto ad andar via anche a fine stagione. Nel derby della scorsa settimana e ieri contro la Fiorentina, Menez è parso sottotono rispetto ai compagni di squadra. Pertanto le esternazioni del nazionale francese appaiono ancor più inopportune. Sembra che solo la panchina giallorossa dia fastidio agli uomini che la popolano. Quelle delle grandi squadre del nord, sempre ricche di posti a sedere, non disturbano mai quasi nessuno. Chissà perchè. Sempre forza Roma.
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2o marzo 201.1
Sfatato l’ultimo tabù: Totti segna anche a Firenze, dove finora in 18 anni di carriera giallorossa non aveva mai realizzato. E sceglie una rete speciale per farlo: la numero 200 in campionato, tutte con queste maglia. Non contento, come per non fermarsi al numero tondo, suona la “carica dei 201″. C’è Baggio, fiorentino dentro, da andare a prendere a 205 gol complessivi, segnati però con tante maglie diverse. Edificante rivedersi tutte le reti del Capitano giallorosso. Un modo per rispolverare la memoria dei moltissimi tifosi, anche giallorossi, che lo hanno nel tempo criticato bollato da mesi come finito o cedibile. Totti ancora una volta prende per mano questa squadra e la porta a strappare un importante punto in trasferta. Un punto che può voler dire Champions o che, quanto meno, tiene la Roma ancora in corsa per il quarto posto. I complimenti, però, vanno a tutta la squadra per aver reagito al passivo e non aver mollato come era accaduto in precedenti occasioni. Perplessità, anche grosse, le destano la scelta di Doni titolare, anche oggi parso non all’altezza della situazione e di Menez sempre più avulso dal gioco. Sempre forza Roma.
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19 marzo – Papà giallorossi
Nel giorno della festa del papà (a proposito, auguri a tutti i papà specialmente quelli giallorossi), ci si prepara per la trasferta di Firenze in programma domani alle 12.30. Quanti giornali domani titoleranno “Per pranzo, fiorentina”? Ma a parte questo, quella di domani sarà una gara difficile, contro un avversario in ripresa che la Roma deve provare a tutti i costi a far sua per non perdere contatto col treno delle contendenti per il quarto posto Champions. Totti, 254 gol all’attivo, al Franchi non ha mai segnato. Lui che è doppiamente papà, viene da quella doppietta, è lì lì per fare 200 gol in campionato, a Firenze non ha mai gonfiato la rete. Quale migliore occasione per festeggiare tutto assieme nella città del sommo poeta Dante? Ovviamente a noi romanisti andrà benissimo ugualmente, se anche qualunque altro papà romanista vorrà cimentarsi nella stessa prova. Per esser ancora più precisi, non sarà necessario che questi sia necessariamente papà. Per chiudere, anche noi abbiamo avuto un Dante poeta, un po’ meno prolisso dell’omonimo toscano, quello del “daje Roma daje”, il nostro grido da sempre e per sempre. Sempre forza Roma.
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18 marzo – Benvenuto “asroma.it”
Accogliamo con piacere la notizia del lancio del nuovo sito asroma.it. Molto più fruibile e graficamente accattivante del precedente. I colori di fondo quelli ufficiali, ricco di foto, pagine, video, notizie. C’è anche la versione in inglese che ne potenzia ovviamente la visibilità nel mondo. Rispetto alla versione sostituita, questa sembra molto più completa e all’altezza. Delle chiavi di lettura che si stanno dando sul punto, noi preferiamo quella che vede in questo cambiamento un primo passo che precede l’entrata in grande stile della nuova proprietà. Altrimenti non ci riusciremmo a spiegare come sia possibile aver atteso così tanto tempo per la ristrutturazione del sito e averlo fatto a pochi giorni dal passaggio di consegne. In ogni caso si tratta di una piacevole novità e come tale, soddisfatti, ne prendiamo atto. Sempre forza Roma.
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17 marzo – Auguri Italia
Nel diario giallorosso, nulla da segnalare per oggi. E’ il 150esimo anniversario dell’Italia ed è giusto che si celebri questa ricorrenza, facendo un augurio di ogni bene a questo Paese e a tutti quelli che lo popolano. Un pensiero è doveroso per i ragazzi della Primavera di Alberto De Rossi che hanno pareggiato 1-1 a Firenze nell’andata della finale di Coppa Italia. Sarebbe bello riuscire a vedere un Olimpico pieno per la finale di ritorno e senza inspiegabili limitazioni imposte ai tifosi, per dimostrare al mondo del pallone e a chi lo gestisce che la passione non si infila dentro una tessera. Sempre forza Roma.
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16 marzo – Inter…vallo
I laziali finalmente possono tornare a sorridere. La “loro” Inter ha vinto a Monaco la difficilissima gara di ritorno di Champions in casa del Bayern. I “loro” beniamini sono riusciti nell’impresa di ribaltare il passivo dell’andata e hanno conquistato l’accesso al turno successivo addirittura rimontando un parziale che li vedeva soccombere per 2 a 1. I tifosi biancoazzurri possono così rialzare la testa, china per l’effetto derby e, in barba a tutti i raggi laser, esaltarsi per le prodezze dei “loro” campioni interisti. Che importa se la Lazio è uscita dal giro Champions, proprio grazie alla sconfitta nel derby. Quello che conta veramente per loro è che l’Inter sia nei quarti. Sempre forza Roma.
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15 marzo – Sportività e anti-sportività
Oggi, quando l’emozione godereccia da post-derby sta cominciando a rientrare nei consueti canoni e la mente torna per quanto le è possibile più lucida, possiamo provare a fare alcune considerazioni sul concetto così tanto in voga in queste ore di “sportività”. Ci piace ancora chiamarla così, piuttosto che ”fair play”. Ed è alla luce (non laser) di questa prospettiva che andiamo ad analizzare gli episodi della partita di domenica. Punto uno: il laser può aver disturbato Muslera sulla punizione di Totti. Verissimo. Detto che oculisti, smentendo Lotito in primis, hanno attestato l’assoluta impossibilità di provocare danni alla retina da parte di questi raggi, è altrettanto assolutamente probabile che il fascio di luce possa aver abbagliato il portiere laziale prima del tiro e condizionato l’intervento. Ma allora perchè non alzare un braccio, chiamare l’arbitro, far interrompere l’azione, aspettare di riprendere appieno le facoltà visive e provare a respingere il tiro di Totti? Nulla di tutto questo. Punto due: il Capitano giallorosso, nei minuti finali, ha provocato i giocatori laziali con un comportamento ai limiti del regolamento. Vero anche questo. Ma stava agli stessi giocatori biancazzurri non cadere in quella provocazione, come invece hanno fatto Radu prima (capocciata da tre giornate di squalifica) e Ledesma poi (proteste da due turni di stop). Mancavano ancora cinque minuti regolamentari più recupero. Sotto di un gol la Lazio, in parità numerica, piuttosto che buttarla in rissa, avrebbe potuto cercare il pareggio. Nulla di tutto questo. Ma la considerazione che ci preme più fare è che sentirsi tacciare di condotta antisportiva da parte di un Presidente, di una tifoseria, e mestieranti a vario titolo di una squadra che ha chiuso l’incontro in nove uomini ed è stata graziata dall’arbitro che avrebbe dovuto cacciare anche Matuzalem, dopo quel pestone sull’orecchio di Totti a terra, una squadra che lo scorso anno si è macchiata di fronte a tutto il mondo della più colossale delle condotte antisportive con quel famoso LAZIO-INTER che nessun romanista dimenticherà mai, beh, sinceramente sa come se Jack lo Squartatore facesse causa alla Gilette per una ferita da barba. Per chiudere, nell’incertezza sul colpevole di quel raggio laser nei confronti del portiere laziale, proviamo a dare una nostra possibile soluzione del caso. L’anagramma di “Nando Muslera” è “Mandò un laser”. Chissà che alla fine non sia stato proprio il portiere uruGUAIano a spararselo da solo? Sempre forza Roma.
14 marzo – Totti logora chi non ce l’ha
Come il potere d’andreottiana memoria, Totti logora chi non ce l’ha. In quale altro modo sarebbe spiegabile l’astio nei confronti del Capitano giallorosso da parte dei diversamente-interisti, dei “non vinciamo mai” (ma nemmeno pareggiamo), dei tifosi dell’aManita falloide, che spuntano come “funghi” solo quando le cose vanno loro bene, ossia mai? In quale altro modo interpretare la reazione da wrestling dei giocatori della Lazio nei confronti di Francesco Totti sul finire dell’incontro, quando il 10 giallorosso stava mostrando loro la sua manifesta superiorità? Per quale altra ragione Lotito a fine gara era verde “laser” di rabbia al punto da non riuscire nemmeno a parlare in latino? Totti logora chi non ce l’ha. E’ questo il vero motivo. Ma il paradosso di Francesco, il vero patrimonio dell’uMANITA (rigorosamente senza accento), è di logorare anche molti di quelli che invece ce l’hanno. Quei romanisti (almeno così si dichiarano) che l’hanno da tempo giudicato “finito, rotto, ex giocatore, cedibile, buono solo per le pubblicità, ecc. ecc.” che oggi, da oggi, dovrebbero riconoscere di essere stati tratti in errore. Non farlo non significa avere coerenza di giudizio, ma disonestà intellettuale. Sempre forza Roma.
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13 marzo – la manita
Per essere il più grande di sempre e da sempre. Per i tuoi 254 gol e le tue 601 presenze. Per gli otto gol nei derby. Per la perla del 17 giugno 2001. Per il rigore contro l’Australia. Per averci dimostrato cosa significa essere capitani e cosa vuol dire attaccamento alla maglia. Per tutte le volte che ci hai fatto alzare le braccia al cielo. Per la mano aperta a cinque dita che possiamo sventolare in faccia ai tifosi del nulla. Grazie. Te l’abbiamo detto tante volte, al punto da risultare ripetitivi e sminuirne il senso ed il valore. Ma la più grossa soddisfazione te la sei andata a prendere da solo. Come rincorrevi gli avversari, da solo. Contro chi ti ha bollato per “rotto”, “finito”, in grado di fare solo spot pubblicitari. Oggi questi signori, anche se non riconosceranno mai il loro torto marcio, staranno tutti rivalutando il tuo talento cristallino e il tuo valore assoluto. Alcuni si ricrederanno. Altri, che oggi festeggiano, torneranno da domani a darti addosso per ogni futilissimo motivo. Ma a questo sei preparato e sai già da sin d’ora che li ammutolirai ancora, come hai fatto oggi con quelle cosette sbiadite che hanno assistito ancora una volta alla tua immensa classe e alla loro totale inferiorità. Sempre forza Roma.
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12 marzo – Silenzio
Con gli occhi segnati dalle sconvolgenti immagini del disastro che ha devastato il Giappone, parlare di calcio oggi rende di per sè evidente l’inconsistenza dell’argomento che andiamo a trattare. Avremmo voluto affrontare il tema pre-derby con la tipica aria scanzonatoria e irriverente con la quale cerchiamo sempre di porci, ma oggi non riusciamo a dar spazio all’ironia. Possiamo esprimere solo il più sentito cordoglio per le vittime e i familiari delle vittime del maremoto che ha colpito il Giappone e vogliamo farlo nell’unico modo che abbiamo: il silenzio.
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11 marzo – L’attesa pre-derby
L’attesa per il derby non può che portare alla considerazione del totale ridimensionamento delle ambizioni romaniste rispetto alla passata stagione. Dallo scudetto sfiorato di niente e perso all’ultima giornata dello scorso anno, siamo passati ad un instabile sesto posto, che ci tiene aggrappati all’Europa entrando dalla porta secondaria. Sembra di esser tornati ai tempi in cui un derby valeva una stagione, quando battere gli eterni rivali della seconda squadra di Roma (o, meglio, della terza di Milano), equivaleva a dare una pennellata di bianco alle pareti grigie di stagioni senza concreti obiettivi da perseguire. Si obietterà: non è così. Oggi in ballo c’è il quarto posto, l’ultimo utile e per l’ultimo anno per accedere alla Champions. Verissimo. Ma con questi protagonisti e restando così le cose andare in Champions significherebbe rischiare ulteriori figure tipo come quella di martedì scorso. Ne vale poi così tanto la pena? Per questo più che guardare al derby come ultimo appello, restiamo in attesa di sviluppi sulla questione societaria per capire che futuro ci aspetta, se quello di continuare a duellare per la supremazia con i cugini ”ornitologi” o giocare partite serie che contano veramente, su ben altri scenari e contro ben altri avversari. Sempre forza Roma.
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10 marzo – Adriano ci saluta
Se ne va a testa alta, almeno lui dice così. Noi troveremmo altre parole da affiancare, ma sul punto forse è meglio sorvolare. Rinuncia a tanti soldi, sempre a suo dire. Ma perchè, secondo quale logica contrattuale la Roma avrebbe dovuto continuare a pagargli uno stipendio per vederlo bighellonare in qualche birreria brasiliana? Una scommessa persa la sua. Sotto tutti i punti di vista. In questa storia, a parte proprio le sue casse (Adriano è costato alla Roma 10.ooo euro per minuto giocato), chi ci ha guadagnato? Non il giocatore, che ne esce con un’immagine di sè certamente poco edificante, non la Roma che non si è potuta avvalere delle sue prestazioni sportive e dei suoi gol, meno che mai e come dubitarne noi tifosi che pure avevamo sperato l’estate scorsa in un suo incredibile recupero. Adriano torna a casa, non può stare senza i suoi figli. Gli fa onore. Ma quanti lavoratori sudano il proprio stipendio tutti i giorni, guadagnando cifre irrisorie e tra mille difficoltà, lontano dagli affetti? Tanti. La realtà, caro Adriano, è che il mondo del calcio si sta di giorno in giorno allontanando dalla realtà, dalla nostra realtà. Adriano è la punta di un iceberg di un sistema intero che sta scavando una netta linea di demarcazione che rende, ogni giorno appunto, questi paperon de paperoni sempre più lontani dal cuore e dal tifo di chi per vederli trova difficoltà a far quadrare i conti a fine mese. Ma i ghiacci non sono eterni. Prima o poi arrivano primavera ed estate. E quegli iceberg inesorabilmente si sciolgono. Sempre forza Roma.
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9 marzo – Shakhtar – Roma: 3-0
Stavolta non abbiamo nè la forza, nè la voglia di arrabbiarci. Amarezza, quella sì, ne abbiamo da vendere. Gli undici titolari (di non sappiamo cosa) e i due intervenuti in corsa (ammesso che ce ne sia mai stata una di corsa), non meritano la nostra rabbia, ma solo indifferenza. Quest’anno è già successo troppe volte di vedere i romanisti (?) consegnarsi all’avversario, rinunciando ad ogni forma di lotta, ad ogni idea di impegno, ad ogni barlume di sudore. Per questo diciamo: basta! Basta di avvelenarsi per chi non può tirar fuori le palle, come gli abbiamo chiesto a gran voce, semplicemente perchè non ne è dotato. Magari questi giocatori (?) fossero stati veramente in grado di mandar via Ranieri, scegliendo di non giocare. Probabilmente adesso staremmo vedendo un “pizarresco” sacrificio e una “pizarresca” voglia di riscatto. Macchè, nulla di tutto questo. I nostri (???) sono così. Questi sono, questo possono dare e questo danno. Non vogliamo nemmeno dar loro il lustro di citarli uno ad uno. La nostra invettiva cade a pioggia, sono tutti imputati, eccetto uno. Uno soltanto. Discorso a parte, vero lustro e nostra soddisfazione merita l’unico vero giocatore della Roma. L’unico che avrebbe lottato su ogni palla, rincorso l’avversario fino all’ultimo minuto di recupero sotto di tre gol. L’unico che probabilmente dal dischetto non avrebbe segnato il suo 25.000 e unesimo gol, ma tutti noi ci saremmo accontentati del suo 253esimo. L’Uomo, nell’accezione più testosteronica possibile del termine, che mister(o) Montella ha deciso di lasciare seduto in panchina, a cibarsi i suoi compagni, mentre si riducevano (con un giorno di anticipo) in … ceneri. In fondo, meglio così. Riteniamo sia stato meglio non averlo visto sudare dentro quella maglia numero 10, metterci tutta la grinta possibile, la sola richiesta dal vero tifoso. La grinta agonistica, per intenderci. Non quella di un capitan futuro (anteriore ???), troppo preso ad alzar gomiti e menar le mani, per pensar di giocare anche a pallone, o quella di un abbonato al rosso fisso il cui cognome è di cinque lettere, con la M di “Milan” iniziale. Meglio che Francesco non si sia tolto la tuta. Si è risparmiato altro freddo e le chiacchiere di chi, oggi, non avrebbe aspettato altro, non avendo altri argomenti, per trovare in Totti tutte le colpe della Roma dal 1927 ad oggi. Ma forse, ripensandoci, quel qualcuno c’è e probabilemente sta già riuscendo nell’impresa di trovarne, dimostrando al mondo intero di meritarsi questa Roma infarcita di primedonne, nevrasteniche e piene di borie…llo. Sempre forza Roma.
Io ringrazio questo sconosciuto americano per non essere ancora scappato di fronte a tanto casino, casino societario…casino sociale…casino di informazioni…casino politico ecc ecc…
Comment by roberto genesis — 30 Marzo 2011 @ 14:50E’ morto a 84 anni il dinoccolato Bob Lovati, ex portiere lanziele. Il motivo per cui mi piace ricordarlo è un fatto accaduto nel 1974 (mi pare) anno in cui la lanzie di Maestrelli vinse lo scudetto.
Comment by Pablo BigHorn — 30 Marzo 2011 @ 15:29Nell’ultima giornata di campionato della ASR all’Olimpico (Roma Cagliari 2-0), Lovati (era il direttore sportivo della lanzie) scese a fine partita nello spogliatoio della Roma con uno scudetto tricolore di stoffa e un paio di forbici. Ritagliò metà dello scudetto e lo consegnò allo stupefatto Ciccio Cordova.
Il motivo del gesto inusuale (e impensabile ai giorni d’oggi) è che la Roma nella terzultima giornata battè la Juve 3-2 in casa e in rimonta (fu una partita esaltante che mi vide uscire dalla Sud senza voce). Quella vittoria consenti’ alla lanzie di allungare sulla Juve e vincere il suo primo scudo.
Scusate l’off topic. Tanto per rammentare ai vari Peppinidipaola la differenza tra la tifoseria Romanista e i lanzieli che tifano inter.
ROMA – La Roma rischia l’esclusione dall’Europa: una volta conclusa l’acquisizione da parte di Thomas DiBenedetto si presenterà un conflitto d’interessi che potrebbe anche compromettere l’iscrizione dei giallorossi alle prossime competizioni continentali.
L’allarme è stato lanciato dal Guardian secondo cui tra le partecipazioni di DiBenedetto ci sarebbe anche quella al Fenway Sports Group, che controlla il 100% del pacchetto azionario del Liverpool. Secondo le direttive della Uefa «nessun individuo o entità legale può controllare direttamente o meno più di un club iscritto a Europa League o Champions League». Da qui il rischio concreto di esclusione dalla prossima stagione europea. Perché se si accertasse il conflitto d’interesse di DiBenedetto, il regolamento della Uefa prevede che il club più in basso nel ranking continentale (nel caso specifico la Roma) venga escluso dalla competizione. Contattato dal quotidiano britannico per accertare la presenza del milionario statunitense tra i suoi azionisti, la FSG non ha voluto commentare.
Comment by PEDRO — 30 Marzo 2011 @ 16:18AUGURI A MEXES …………..ha fatto gol in nazionale de testa su punizione chi sà chi la batteva la punizione sempre il solito imagino ??????,io l’ho visto il gol chiamata la palla,arrivata precisa sulla testa…………….mahhhhhhhhhh…il calcio è strano giocato ora è strano ???? anche se no se gioca……………bohhhhhhhhhh……….am a little american in ROME oooooo am a little american in rome òòòò òòòòòò
Comment by PEDRO — 30 Marzo 2011 @ 16:55SEMPRE FORZA ROMA
Si soffre sempre, anche con la Primavera….. e sono sempre più preoccupato perché sta BELLA malattia me la porterò appresso per tutta la vita….
Comment by Massimiliano "Bariggio" — 30 Marzo 2011 @ 23:14Romanista, romanista,
Comment by RomamoR — 31 Marzo 2011 @ 00:17te, sei nato pe sta’ ‘n pista.
Cerchi quarche soddisfazzione,
ma stai sempre a la stazzione.
Io ‘sta vita l’ho già vista.
Romanista, romanista.
C’avete presente quello che succede quanno er cerino abbrucia le deta? De solito se scòte er cerino e se butta via.
Comment by RomamoR — 31 Marzo 2011 @ 00:22Tengo ‘na paura.
Buongiorno….sembra ci sia la data del 15 aprile. Che pensate sarà quella giusta…:-)
Comment by Federica_Perla — 31 Marzo 2011 @ 09:00Buongiorno a tutti. Diceva Ennio Flajano :” Roma grande metropoli, piccola provincia”. Quello che scrivono molti giornali di questa citta’ e non solo mi fa vomitare. Io non so se Di Benedetto sara’ la panacea di tutti i mali, non posso saperlo, ma qui lo si sta gia’ denigrando, qualcuno lo vuol far passare per un povero idiota. E non è assolutamente vero che non lo conosce nessuno, e quelli che fanno parte della cordata sono altrettanto conosciuti come grandi investitori, e poi chissenefrega di tutto, a noi tifosi interessa il bene della Roma ! Ci sono anche le vedovelle della vecchia presidenza(ADN Kronos?) e altri faccendieri che con l’arrivo di uno straniero si vedono esclusi dai loro sporchi giochi di potere, vero giornastucoli da strapazzo? Cari giornalisti, politici, banchieri e affini…GIU’ LA MANI DALLA ROMA ! Daje Roma Daje
Comment by roberto genesis — 31 Marzo 2011 @ 09:57Sembra ci sia un’interrogazione parlamentare al Governo per chiarire, in parole povere, Che c…zo vuole quest’americano”.
Comment by Pablo BigHorn — 31 Marzo 2011 @ 10:13Sapete una cosa? TomTom comincia a starmi simpatico. Non sono sicuro che abbia i soldi necessari, ma se smuove interrogazioni, ministri, e politici vari, vuol dire che mette paura… buon segno!
Questi, comunque, non sono gli americani che sognavo….
Comment by letizia — 31 Marzo 2011 @ 15:23Ciao a tutti, purtroppo non posso essere presente durante il giorno…. Concordo con Genesis e con Paolo Grandecorno. La sindrome di Tafazzi l’abbiamo inventata noi…i tifosi meritano le vittorie, o per lo meno, la speranza di vittoria….la città con tutte le cornacchie più o meno interessate non merita niente. Oggi Tom Tom è andato al Club Testaccio, se fosse una sòla avrebbe una gran bella faccia tosta. Mi sta simpatico perché sta scompaginando l’estabilisment….
Comment by Massimiliano "Bariggio" — 31 Marzo 2011 @ 21:03Letizia, non sono questi gli americani che sognavi? Ti aspettavi per caso Custer? O Buffalo Bill? Nella situazione in cui ci troviamo serve assolutamente qualcuno che ci tolga dagli impicci…..Ci hanno messo i Sensi negli impicci?…Forse….ma quando si è vinto. Basta polemiche ora, adesso bisogna pensare solo alla Roma.
SempreForzaRoma
Dopo l’intervista di stasera cominciano ad essere gli americani che sognavo. Zio Tom ha confermato l’interesse di Soros… Verrá querelato? Non lo so ma me ne importa pochissimo… Nuovi orizzonti si aprono… Corete, scappate… Sfr
Comment by Daniele Sololupo — 31 Marzo 2011 @ 22:47