Pe li tempi de magra
Pe li tempi de magra
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Quest’è pe’r tempo magro der diggiuno,
quanno che nun me vèrà più ‘na rima,
tanto pe di’ così e pe fà ‘na stima,
che nun se n’abbia a male quarcheduno.
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Che ‘gni parabbola dopo la cima,
poi va ‘n picchiata e nun sente nissuno,
se sa come che 2 è uno più uno,
o come che ar polo è freddo er clima.
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Quanno che sentirò ch’er rubbinetto,
da dove fino a mo ho appizzato verzi,
me chiuderà lo sbocco der sonetto…
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….lo dico senza frizzi, lazzi o scherzi,
ve chiederò de còre e co rispetto,
de nun considerà sti tempi perzi…
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chè quer che ho scrittò viè da dentr’ar petto,
e si de strofe e rime v’ho sommerzi,
è stato pe donavvene un pezzetto.
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Stefano Agostino
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G R A Z I E ! ! !
Comment by ''svardo — 27 Novembre 2010 @ 17:58Carissimo Stefano, buona sera. Innanzitutto GRAZIE per TUTTI i bellissimi sonetti (sulla Roma e non) con i quali ci onori di farci partecipi dei tuoi sentimenti. Per quanto riguarda gli eventuali tempi di magra, se e quando verranno, non ci sono mica problemi: vuol dire che potremo rileggere, approfondire e rigustare i “vecchi”, in attesa che tu ne scriva altri sempre più belli. L’unico augurio che mi/ci faccio è quello di continuare a tener viva questa meraviglia di blog in modo tale da permetterci di partecipare alle emozioni che comunque SEMPRE ci fà vivere la nostra amatissima ROMA!!!!!! e vedrai che gli argomenti non ci mancheranno di certo, anche in …..prosa. Ciao a tutti, grazie e sempre, sempre, sempre: FORZA ROMA (squadra e città).
Comment by gex giallorosso — 27 Novembre 2010 @ 18:06‘Svardo, Gex, grazie di cuore a voi
Comment by Stefano — 27 Novembre 2010 @ 19:09Ma nun te preoccupà Stefano!!! Pàusati, pàusati… Sempre grazie veramente… Sei un Genio, sei er Capitano der Sonetto, trovi spunto dalla vita quotidiana, ce aricordi i Grandi Figli di questa Città Unica e di una squadra Magica, spesso sei divertentissimo senza essere banale, altre profondo senza mai essere pesante… e poi molte volte comprensivo e attento alle disgrazie altrui (PARLO DI QUELLE DEI LAZZIALI, E’ CHIARO :D…)
Comment by Luis — 27 Novembre 2010 @ 19:24grazie Stefano di aver riempito le nostre giornate, di averci dato sempre tanto calore, tante emozioni, tanti motivi di discussione, di averci dato tanto….e grazie per quello che ancora darai ad ogniuno di noi, forsè cambieranno i tempi ma nn la tua poesia, quella resterà con noi (e anche tu) per molto molto molto tempo ancora…GRAZIE Stefano
Comment by Federica_perla — 27 Novembre 2010 @ 19:50GRAZIE DI RALLEGRARCI LA GIORNATA CON I TUOI MAGNIFICI SONETTI…dovrebbero essere BREVETTATI come ANTIDEPRESSIVO NATURALE!
Comment by Principessa — 27 Novembre 2010 @ 21:29Luis, Federica, Principessa, grazie a voi, davvero. Ne avevo bisogno, mi si era accesa la spia rossa del serbatoio. Ora è tornato tutto a posto.
Comment by Stefano — 28 Novembre 2010 @ 09:47Caro Stefano, la tua vena non si seccherà mai (al massimo qualche volta sarà meno impetuosa), perchè tu sei un poeta dal profondo del cuore! Ti voglio bene veramente.
Comment by letizia — 28 Novembre 2010 @ 10:51Letizia, grazie di cuore. Tvb anch’io.
Comment by Stefano — 28 Novembre 2010 @ 11:16Ciao Stefano! Ma di che ti preoccupi? E’ anche normale avere dei momenti di pausa, non fosse cosi’ invece di un poeta saresti un generatore automatico di rime! Il fatto che a volte la vena si plachi vuol dire invece che quello che scrivi ti viene dal cuore, cosa che si percepisce e che tiene noi devuti ammiratori incollati a questo sito!
Comment by Prometex — 28 Novembre 2010 @ 19:37E annamo! Metttemo ar bando ‘ste tristezze e pe’ er momento rallegramoce: che ar lanziale è arisurtato ‘ndigesto “er cannolo” de Catànea. Speramio che li nostri beneamati se magneno e digerischeno ” ‘a cassata palemmitana “.
Comment by RomamoR — 28 Novembre 2010 @ 19:51Grazie Prometex e RomamoR
Comment by Stefano — 29 Novembre 2010 @ 08:04