Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Schegge di vita

11 Settembre 2010

Undici settembre

undici settembre

Undici settembre

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Ne l’occhi ho ancora accesi li momenti,

er fòco, er fumo, l’ urla e carcinacci,

sirene e sangue e facce de poracci,

er pianto in flash de scene da tormenti.

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Visi segnati e mani e gambe e bracci,

l’òrore de li corpi e li lamenti,

l’ Infamia der Tèrore e li frammenti,

de Tòri in porveri in mezzo a li stracci.

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A tanto pò arivà l’essere umano,

che è accecato da una quarche fede,

d’un credo che vòrebbe fà sovrano.

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Ma in quale Mecca o in quale Santa Sede,

dov’è che ner Vangelo o ner Corano,

Dio dice: “UCCIDI” ?  –  Nun ce se pò crede !

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Stefano Agostino

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  1. purtroppo di 11 settembre nel mondo ce ne sono tanti. Ma quando imparerà l’uomo a essere umano?!

    Comment by letizia — 11 Settembre 2010 @ 11:04
  2. E’ dalla preistoria che gli esseri viventi lottano per la sopravvivenza. Purtroppo adesso si è passati alla sopraffazione del prossimo per imporre la propria ideologia, la propria economia con il pretesto della religione. Si sottace il motivo d’origine per un sopruso subito e a torto o a ragione rivendicato. Nessuno riconosce di essere stato l’iniziatore, ma chi ci va di mezzo sono sempre gli indifesi, sui quali si piangeranno in eterno lacrime di coccodrillo, senza alcun pentimento.

    Comment by ''svardo — 11 Settembre 2010 @ 14:35

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