Èsse padre
Èsse padre
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Chissà come dev’èsse tutt’a un tratto,
l’istante in cui capisci che sei padre,
vedé quer bimbo in braccio a su’ madre,
e accorgete che anche tu l’hai fatto.
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Le fabbriche der monno, bone o ladre,
nun riusciranno mai a produre l’atto,
de tirà fòra un pupo, tutto ’ntatto,
manco co l’operai riuniti in squadre.
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Sta lì pe te ’sto scricciolo ’ndifeso,
che s’accontenta de ciucciasse er latte,
nun è venuto ar monno, l’ha acceso.
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Si fussero pe me l’occhi che sbatte,
me sentirebbe lì d’avé compreso,
mó che c’è lui, pe lui tocca combatte.
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Stefano Agostino
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Chissà come dev’èsse tutt’a un tratto,
l’istante in cui capisci che sei padre,
vedé quer bimbo in braccio a su’ madre,
e accorgete che anche tu l’hai fatto.
L’emozione di essere padre è enorme ma è come una foto istantanea che resta lì immobile. Ciò che è più importante è come lo si fa il padre: quali valori si trasmettono ai figli, se si presta abbastanza attenzione per accorgerci di un disagio, come si aiutano i figli a superare le difficoltà, il livello di complicità con loro, la stima conquistata ai loro occhi, la disponibilità nei loro confronti. Insomma, essere padre non rappresenta nessun merito di per sé ma fare il padre responsabilmente è una missione difficile e faticosa!
Lo scrittore Wilhelm Busch dice: “Non è difficile diventare padre, essere un padre, questo è difficile”.
Buona Giornata!
Una frase che ho coniato io, e’: “How good is a Daddy if a Daddy is not good?” ovvero “Quanto buono e’ un Papa’ che non e’ buono?”
Il mio mondo e’ quello dove tutti i papa’ del mondo possano credere che il pensiero del giorno di oggi, sia per anche per loro, naturalmente senza levare niente al papa’ di Stefano al quale aggiungo i miei complimenti!
Letizia, Silvio, Romano, bello avervi qui. Grazie.