Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

Frammenti di Roma,I sonetti romani

21 Aprile 2010

21 aprile 753 a.C.

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romolo

21 aprile 753  a.C.

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Romolo e Remo quer ventuno aprile,

se vollero sfidà a fonnà Roma,

vinse chi vide, arzanno testa e chioma,

più ucelli in volo, soli o messi in file.

***

Fu Romolo, se sa, ormai è ‘n assioma,

co’ Remo che je fu arquanto ostile,

ma er primo, co l’aratro e senza bile,

tracciò er sòrco co bestie da soma.

***

Quann’ ebbe disegnato un ber quadrato,

Romolo parcheggiò l’aratro e er bue,

co un sàrto Remo j’entrò ner sòrcato.

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Romolo, ch’era stato su le sue,

je disse: “A Re’, ma va’ a morì ammazzato,

qui a Roma nun se pò comannà in due”.

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Stefano Agostino

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  1. La fondazione de Roma, e fu subito derby. Remo anno’ all’inferi, la lassie va ‘n “B”.

    Comment by 'svardo — 21 Aprile 2010 @ 07:39
  2. Aguri a ROMA e a tutti i ROMANI. Un grande sonetto per una grande città…alla faccia di tutti quelli che ci vogliono male ROMA CAPUT MUNDI.

    Comment by Federica_Perla — 21 Aprile 2010 @ 09:11
  3. BUON COMPLEANNO, MAMMA (EH SI’, PER ME ROMA E’ COME UNA GRANDE MADRE)!

    Comment by Principessa — 21 Aprile 2010 @ 09:20
  4. Ecezionale Stefano, veramente eccezionale.
    Auguri a Roma e al mio papà nato lo stesso giorno di 2687 anni dopo.

    Comment by Massimiliano "Bariggio" — 21 Aprile 2010 @ 14:17

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