E tu quanno te ne vai?
E tu quanno te ne vai?
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Me se perdoni ancora si sonetto
sempre de Italia e ancora de Tavecchio,
che l’ha cacciato e pure de sottecchio,
intenno dì Ventura ch’è er reietto.
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Tu quanno te ne vai? Nun presti orecchio?
L’hai messo tu Ventura, scenniletto,
co quela faccia come un gabbinetto,
lo manni cestinato indentr’ar secchio.
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E tu che fine fai? Te lo sei chiesto?
Seduto apportronato come un bonzo,
mó prenni le distanze ch’è un pretesto …
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… pe fa ‘ntonà quela faccia da bronzo,
dovresti da scappà, eppure lesto,
de tutti hai vinto tu: er mejo stronzo.
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Stefano Agostino
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Me se perdoni ancora si sonetto
Comment by Stefano — 15 Novembre 2017 @ 21:25sempre de Italia e ancora de Tavecchio,
che l’ha cacciato e pure de sottecchio,
intenno dì Ventura ch’è er reietto. … (continua)
Quest’uomo semianalfabeta, che ha collezionato solo errori, gaffe e cadute di stile, è l’espressione di una classe dirigente arrivata alle poltrone solo per meriti politici, partitici, massonici e talvolta mafiosi. Il sistema è marcio e ha bisogno di rinnovamento, pulizia e meritocrazia!
Comment by Silvio — 16 Novembre 2017 @ 10:17Qui in Italia se non ci solleviamo noi popolo, dubito che riusciamo a toglierci di torno tutti questi mafiosi, ladroni e papponi.
Comment by letizia — 16 Novembre 2017 @ 12:35Buona Giornata
Al momenbto è inutile stare a stigmatizzare l’operato di Tavecchio & Ci. Non ci sono personaggi tali da poterlo adeguatamente sostituire, sono tutte mezze figure arrampicate. L’eventuale nomina di Ancellotti quale tecnico, sarà la sua rovina in quanto materiale umano, tra i giovani, in prospettiva di una rifondazione della Nazionale. Più che un grande tecnico, ci vuole un educatore e ricercatore per scovarli.
Comment by Romamor AsR'29 — 16 Novembre 2017 @ 15:44