POKE(zzadel)MON(do)
POKE(zzadel)MON(do)
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È ufficiale: l’omo è ormai a la frutta.
‘Sta storia de li “Pokemon” l’attesta,
tutti a inzeguì pupazzi, e guai a chi resta
fòri dar gioco che er reale sfrutta …
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… pe simulà in un “app” che dà a la testa,
un monno popolato, cosa brutta,
da ‘sti cartoni e co la gente tutta
che va a cercalli ovunque o ce s’appresta.
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Co li smartphone in mano a la scoperta,
la gara a chi pe primo pìa er pupazzo,
che dà più punti, c’è ‘na cosa certa.
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Che a mischià er monno finto cor reale,
a seguità così co questo annazzo,
l’omo vivrà ‘na vita virtuale.
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Stefano Agostino
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È ufficiale: l’omo è ormai a la frutta.
‘Sta storia de li “Pokémon” l’attesta,
tutti a inzeguì pupazzi, e guai a chi resta
fòri dar gioco che er reale sfrutta … (continua)
Beati loro, evidentemente nun c’hanno problemi seri pe’ sta’ a penza’ a ‘ste cazzate!!!
Bongiorno a tutti. Ormai, purtroppo, li più hanno smesso de crede’ ‘n quarcosa de positivo e, senza buttalla ‘n politica, c’è chi se n’approfitta pe rènne er popolo, ch’avrebbe da esse’ sovrano, schiavo. Sto Pokemonne è l’urtimo ritrovato.
Alle volte vien da pensare che il mondo dei nostri padri e nonni sia stato migliore del nostro sotto diversi aspetti. Erano più poveri ma più ‘belli’ in senso metaforico.
Un esempio viene dal calcio. Un nuovo ingresso nella Hall of Fame giallorossa è Giorgio Carpi. Non lo conosco, quindi vado a leggere la sua storia nel sito della ASR:
“Giorgio Carpi, nel giugno 1927, entra così a far parte della Roma, togliendosi grandi soddisfazioni e restando in giallorosso per quasi un decennio. Elegante, a tratti ricercato, estremamente romano, per giocare nella Roma percepisce solo i rimborsi spese. Così Renato Sacerdoti, già amico personale del padre di Giorgio, nel 1930 decide di premiarlo regalandogli un’automobile.”
Un altro mondo, che ne dite?
Io non so neppure cos’è Pokemon!
Buon pomeriggio.
Un altro mondo sì caro Paolo.