Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

Frammenti di Roma,I sonetti romani

20 Gennaio 2010

Porta Portese

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Porta Portese

***

E’ rito, la domenica a matina,

anna’ ar mercato de Porta Portese,

pe’ ricerca’ robba senza pretese,

dar cencio usato a ‘na lampadina.


E chi ce va, lo sa, de fa’ le spese,

capanno fra la merce ballerina,

chè pe’ ‘na cosa che po’ sta ‘n vetrina,

ce stanno mille sòle, in fila, appese.


C’è ‘n “Tutto a 10 euro” lì a quer banco!”

“Signo’, sta tuta è la misura sua?

Je sta a pennello e ce l’ho pure in bianco.”


“Sta sòneria ‘n’è come quella tua?”

“Ma quale?” – “Questa de sto tizzio a fianco?”

“E’ er cellulare mio, mortaccisua!”

***

Stefano Agostino

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  1. Nel giro di pochi lustri lo storico mercato di Porta Portese ha cambiato totalmente volto: dall’essere specchio dell’identità romana, vera e propria università di romanesco (con al limite qualche ramo napoletano…) è diventata ormai un frullato misto razziale ed etnico. Inevitabile risultato dell’Italia che cambia.

    Comment by Silvio — 20 Gennaio 2010 @ 11:48
  2. Io, 30 anni e rotti orsono, abitavo all’inizio di via Portuense, proprio sotto Porta Portese: allora era MOLTO DIVERTENTE andarci. E anche la qualità media delle merci ERA, a mio parere, migliore.

    Comment by Principessa — 20 Gennaio 2010 @ 15:04

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