Er primo giorno de scòla
Er primo giorno de scòla
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E chi se pò scordà quer primo giorno?
Er primo giorno, in prima classe, a scòla,
co la cartella e manco ’na parola,
la cattedra e l’enorme aula attorno.
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A aripenzacce mó la mente vola
a la lavagna, ar banco e a l’artri intorno,
la voja de scappà pe fà ritorno,
a casa ’ndò ce sta ’na mamma sola.
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Grembiule, astuccio, penna e un ber diario,
’na voce perentoria: la maestra,
che fa l’appello … chi è Abatini Mario?
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La campanella e l’occhi a la finestra,
ricreazzione eppoi l’abbeccedario,
scrive in mancino e l’artri co la destra …
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Stefano Agostino
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E chi se pò scordà quer primo giorno?
Comment by Stefano — 15 Settembre 2014 @ 07:43Er primo giorno, in prima classe, a scòla,
co la cartella e manco ’na parola,
la cattedra e l’enorme aula attorno. … (continua)
Bello, che nostalgia, ma allora sembrava una tortura!
Comment by letizia — 15 Settembre 2014 @ 11:57Mi hai fatto ricordare la maestra della prima elementare; dolcissima e molto attenta; peccato che non è venuta in seconda. Non ricordo gli insegnanti di seconda e terza (si vede che non erano qualcosa di speciale), bravo il maestrino di quarta e quinta, al primo incarico, era più ragazzino di noi; purtroppo è partito in Russia e è tornato malconcio(l’ho avuto come amico fino ar ar terzo avviamento industriale, la media era per chi poteva pagare o aveva tutti 10 in pagella). Eravamo gli alunni della quinta C della Franchetti e andavamo spesso a trovarlo.
Comment by 'svardoASR'29 — 15 Settembre 2014 @ 14:37Grazie Ste’, so’ paggine de vita vissuta che ‘gni tanto ce fai aricorda’.