Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Schegge di vita

21 Dicembre 2009

L’inverno

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foto_laghi_338L’inverno

 

C’è pure chi lo chiama Generale

pe’ via ched’è er più riggido e de fèro,

le notti lunghe, spesso sotto zero,

comincia ‘n bianco, giusto pe’ Natale.

 

E quann’annotta e er cielo se fa nero,

er vento fischia e sibila glaciale,

vòresti che già fosse Carnevale,

ma pe’ arivacce, passa ‘n’anno ‘ntero.

 

L’arbero acceso, fine-dicembrino,

se porta avanti fin’ar sei Gennaio,

più pe’r commercio, ahime’, che pe’r Bambino.

 

Immascherato poi te vie’ Febbraio,

prima de chiude er conto cor piumino,

c’è Marzo pazzo a fatte da ombrellaio.

 

 

Stefano Agostino

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  1. Strepitoso. Su tutto la metafora del commercio e del Bambino. Sei forte Stè. Buone feste da parte der Bariggio…..

    Comment by massimiliano Bariggio — 21 Dicembre 2009 @ 10:56
  2. E’ bellissima Stefano! Approfitto per augurarti Buon Natale. Un bacione. Ciao

    Comment by letizia — 21 Dicembre 2009 @ 17:44
  3. Letizia, Bariggio: grazie. Buon Natale e buone feste anche a voi e ai vostri cari. Un abbraccio.

    Comment by Stefano — 22 Dicembre 2009 @ 08:27
  4. Generale mi pare eccessivo per l’inverno romano, diciamo Tenente Colonnello! Un CALDO Bacio a tutti!

    Comment by Principessa — 22 Dicembre 2009 @ 10:58

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