Er mare de Roma
Er mare de Roma
***
Come se fa a nun amallo, er mare.
Oceanità d’azzuro e quer suo aroma,
che nun riposa mai, né mai se doma,
tra cielo e tera, stelle e lampare.
***
Come se fa a nun amalla, Roma.
Capo der monno e stella polare,
nobbile tanto, quanto popolare,
musica dorce e forte der suo idioma.
***
E poi si Roma è amoR, letto ar contrario,
e “amare” è l’anagramma de “marea”,
amà er mare a Roma è necessario.
***
“Mare de Roma” è ‘ndo’ è sbarcato Enea,
ma è anche er nome, ormai leggendario,
de DDR e de la sua Epopea!
***
Stefano Agostino
Ho avuto il piacere e il privilegio di leggere un paio di settimane fa questo straordinario capolavoro e la sua lettura mi ha suscitato emozioni indescrivibili. L’ho definito un “libro di nicchia” in quanto di un romanismo così viscerale che un lettore qualsiasi o anche un tifoso tiepido non avrebbero gli strumenti per apprezzarlo!
Comment by Silvio — 18 Dicembre 2009 @ 10:54sonetto bellissimo, come al solito, grande Stefano. Ma quanti ne hai scritti? C’è una raccolta di tutte le tue poesie? La vorrei comprare.
Comment by letizia — 18 Dicembre 2009 @ 12:46Bello (come sempre), mi sono ripromessa di regalarmi questo libro per Natale e nn vedo l’ora…DDR tutta la vita.
Comment by Federica_Perla — 18 Dicembre 2009 @ 17:40Fede
Grazie
Comment by Tonino — 19 Dicembre 2009 @ 19:17BELLA DEDICA
Comment by Elio Malloni — 8 Febbraio 2012 @ 19:39