Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Schegge di vita

16 Dicembre 2009

Er presepe

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presepe

Er presepe

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Io cor presepe aritorno pischello,

casette illuminate e li pastori,

che aggiorna e annotta, è ‘n misto de colori,

tra pecorelle, bue e er somarello.

***

La ghiaia, er muschio, sassi e li rumori,

dei mestieranti e d’un mulinello,

co’ la carta stagnola a ffa’ er ruscello,

ner cielo ‘na cometa de chiarori.

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Mentre lo guardo l’occhio me s’encanta,

se fissa su la grotta e lì vicino,

polistirolo a neve tutto ammanta.

***

Me trovo a raggiona’ da regazzino,

in quer momento che fa Notte Santa,

e a’n tratto riempie er tutto quer Bambino…

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Stefano Agostino

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  1. E’ proprio cosi caro Stefano, il presepe è come una fiaba incantata, una magia che ci riporta tutti bambini, e ci evoca i dolci ricordi dell’infanzia, quando il mondo intero ci appariva bello e buono, e il Santo Natale era un sogno ad occhi aperti!

    Comment by Silvio — 16 Dicembre 2009 @ 11:59
  2. Bellissimo sonetto che mi riporta indietro, quando sembrava che il mondo non fosse così brutto com’è adesso. Sempre grazie Stefano per le cose che scrivi. Ciao.

    Comment by letizia — 16 Dicembre 2009 @ 13:52
  3. Silvio, grazie del tuo contributo sempre puntuale su questo blog. Letizia, grazie a te per esserci sempre. A proposito buone feste a tutti.

    Comment by Stefano — 16 Dicembre 2009 @ 15:54
  4. Gajiarda, via liscia come l’ojio!!

    Comment by Antonio — 23 Dicembre 2012 @ 10:52

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