Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

Frammenti di Roma,I sonetti romani

21 Aprile 2014

21 aprile 753 a.C.

21 aprile 753 a.C.

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Romolo e Remo, quer ventuno aprile,

se vollero sfidà a fonnà ’sta Roma,

vinze chi vide, arzanno testa e chioma,

più ucelli in volo, soli o messi a file.

***

Fu Romolo, se sa, ormai è un assioma,

co Remo che je fu arquanto ostile,

ma er primo, co l’aratro e senza bile,

tracciò quer sorco co bestie da soma.

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Quann’ebbe disegnato un ber quadrato,

Romolo parcheggiò l’aratro e er bue,

Remo j’entrò co un sarto in quer tracciato.

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Romolo, fin allora su le sue,

je disse: “A Re’, ma va’ a morì ammazzato,

qui a Roma nun se pò comannà in due”.

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Stefano Agostino

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  1. Romolo e Remo, quer ventuno aprile,
    se vollero sfidà a fonnà ’sta Roma,
    vinze chi vide, arzanno testa e chioma,
    più ucelli in volo, soli o messi a file. … (continua)

    Comment by Stefano — 21 Aprile 2014 @ 07:21
  2. AUGURI ROMA CAPUT MUNDI. Purtroppo sta città l’hanno fatta ‘nvecchia’ e aruvina quelli che nun l’hanno saputa amministra’.
    Er processo de decadenza è ‘n via de proseguimento.
    Solo la A.S.ROMA ne tiene arto er nome …….FORZA ROMAAAA!!!!.

    Comment by RomamoR AsR '929 — 21 Aprile 2014 @ 09:17
  3. ROMA, comunque bella, AUGURI PER ALTRI DUEMILA ANNI!

    P.S. Remo sta sempre in serie B

    Comment by letizia — 21 Aprile 2014 @ 10:39
  4. Auguri cittá eterna!!!

    Comment by Silvio — 22 Aprile 2014 @ 03:13
  5. carina…

    Comment by Gabriele — 12 Gennaio 2015 @ 11:51

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