Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani

8 Dicembre 2009

A Te, Maria

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maria5

A Te, Maria

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Quell’occhi dòrci e er còre de ‘na mamma,

er Tuo sòriso ch’arisplende e dona,

a ogni fijo  ‘na carezza bòna,

pe’ quanno che se vive quarche dramma.

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Da sempre Colei che nun ce abbandona,

retta da Amore de cui sei la fiamma,

pronta a venicce ‘ncontro cor programma,

de Grazzie e Doni chiesti a Chi perdona.

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Immacolata, Tu sott’a quer velo,

l’azzuro ‘ntorno e cinta da le stelle,

che t’encoroneno tra tutt’er Cielo.

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Tu a madri, nonne, fijie, zie e sorelle,

rigalaje ‘no spicchio der Tuo zelo,

pe’ fa’ le donne ar mònno ancor più belle…

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Stefano Agostino

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  1. BRAVO STEFANO, COMPLIMENTI, SCRIVE DELLE COSE BELLISSIME

    Comment by sergio — 8 Dicembre 2009 @ 11:19
  2. Grazie Sergio. Di cuore.

    Comment by Stefano — 8 Dicembre 2009 @ 16:54
  3. Stefano sei di una dolcezza e delicatezza d’altri tempi: ode veramente sentita e poetica. BRAVO!!!!!

    Comment by letizia — 8 Dicembre 2009 @ 18:26
  4. Magistrale, superbo sonetto. Dove mi trovo in questo momento ho assistito alla messa dell’Immacolata circondato da una devozione profonda, con migliaia di candele accese per tutta la citta’ a celebrare questa festa sentitissima.

    Comment by Silvio — 9 Dicembre 2009 @ 00:40
  5. Con questa rima, piena di sentimento e di Fede, induci anche il miscredente alla preghiera. L’ho letta e riletta e la trovo sempre come nuova. Grazie.

    Comment by 'svardo — 9 Dicembre 2009 @ 18:22

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