Semo bravi a parlà
Semo bravi a parlà
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Quanno c’è quarche cosa che va storto,
fatece caso, càpita frequente,
che invece d’arisorve l’incidente,
stamo a penzà a chi cià corpa o torto.
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A annà a vedé, però, nun ce vò gnente
a addossà ‘na croce e a piagne er morto,
ma è tanto più complesso assai de mórto,
trovà ‘na soluzzione immantinente.
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E quanto semo granni a dà un giudizzio,
a raggionà pe massimi sistemi,
a arivà a conclusioni co un indizzio.
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Ma quanno tocca a noi d’avé probblemi,
noi ch’eravamo bravi a fà un comizzio,
restamo zitti, da perfetti scemi.
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Stefano Agostino
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Invece di eccellere in pragmatismo e lucidità, noi davanti ai problemi diventiamo faziosi, campioni di polemica e di dietrologia! Che strana gente siamo…
Comment by Silvio — 30 Aprile 2013 @ 11:07La prima quartina dice tutto:
Quanno c’è quarche cosa che va storto,
fatece caso, càpita frequente,
che invece d’arisorve l’incidente,
stamo a penzà a chi cià corpa o torto.
m’è appena successo qui in ufficio…..problema gravoso e tutti a rimbalzarsi eventuali responsabilità quando la nostra richiesta era quella di trovare una soluzione al problema e non di mettere all’indice il responsabile.
Grande Stefano, un saluto pieno d’affetto da chi si affaccia poco ma ti pensa e stima parecchio.
Comment by Massimiliano "Bariggio" — 30 Aprile 2013 @ 11:23SempreForzaRoma
La logica vorrebbe che si risolva, innanzitutto, il problema, poi cercarne la causa per rimuoverla.
Comment by 'svardoASR'29 — 30 Aprile 2013 @ 12:08Invece, come recita il sonetto, si perde tempo nel cercare la causa, mentre l’inconveniente aumenta di gravità.
La soluzione, alla situazione attuale, sta nel fare totale piazza pulita in solo colpo e rifondare a nuovo, ma questa non si è potuta fare per l’accanita resistenza alle poltrone.
Ariuscirò a levamme sto dente avvelenato?
Tutta l’Italia è una giuria, ma i veri colpevoli non vengono mai puniti. Chissà perché…!
Comment by letizia — 30 Aprile 2013 @ 12:53