Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Romanamente

30 Aprile 2013

Semo bravi a parlà

Semo bravi a parlà

***

Quanno c’è quarche cosa che va storto,

fatece caso, càpita frequente,

che invece d’arisorve l’incidente,

stamo a penzà a chi cià corpa o torto.

***

A annà a vedé, però, nun ce vò gnente

a addossà ‘na croce e a piagne er morto,

ma è tanto più complesso assai de mórto,

trovà ‘na soluzzione immantinente.

***

E quanto semo granni a dà un giudizzio,

a raggionà pe massimi sistemi,

a arivà a conclusioni co un indizzio.

***

Ma quanno tocca a noi d’avé probblemi,

noi ch’eravamo bravi a fà un comizzio,

restamo zitti, da perfetti scemi.

***

 Stefano Agostino

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  1. Invece di eccellere in pragmatismo e lucidità, noi davanti ai problemi diventiamo faziosi, campioni di polemica e di dietrologia! Che strana gente siamo…

    Comment by Silvio — 30 Aprile 2013 @ 11:07
  2. La prima quartina dice tutto:

    Quanno c’è quarche cosa che va storto,
    fatece caso, càpita frequente,
    che invece d’arisorve l’incidente,
    stamo a penzà a chi cià corpa o torto.

    m’è appena successo qui in ufficio…..problema gravoso e tutti a rimbalzarsi eventuali responsabilità quando la nostra richiesta era quella di trovare una soluzione al problema e non di mettere all’indice il responsabile.

    Grande Stefano, un saluto pieno d’affetto da chi si affaccia poco ma ti pensa e stima parecchio.
    SempreForzaRoma

    Comment by Massimiliano "Bariggio" — 30 Aprile 2013 @ 11:23
  3. La logica vorrebbe che si risolva, innanzitutto, il problema, poi cercarne la causa per rimuoverla.
    Invece, come recita il sonetto, si perde tempo nel cercare la causa, mentre l’inconveniente aumenta di gravità.
    La soluzione, alla situazione attuale, sta nel fare totale piazza pulita in solo colpo e rifondare a nuovo, ma questa non si è potuta fare per l’accanita resistenza alle poltrone.
    Ariuscirò a levamme sto dente avvelenato?

    Comment by 'svardoASR'29 — 30 Aprile 2013 @ 12:08
  4. Tutta l’Italia è una giuria, ma i veri colpevoli non vengono mai puniti. Chissà perché…!

    Comment by letizia — 30 Aprile 2013 @ 12:53

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