25 aprile
25 aprile
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Giornata de memoria, ortre la festa,
’ndò s’aricorda la Libberazzione,
da quel’infame e lorda occupazzione,
de quer reggime che chinò la testa.
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Pe chi nun cià coscènza d’oppressione,
d’assurdità e violenza manifesta,
er venticinque aprile pe lui resta
sortanto un giorno in cui pò fà er portrone.
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’Gni dittatura, dar nazzismo a Mao,
se porta dentro a sé l’erbaccia inzana
er soffocà ‘gni libbertà e ’gni Tao.
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Grazzie perciò a l’armata americana,
a chi cià libberato e ar “bella ciao”
de la curtura e lotta partiggiana.
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Stefano Agostino
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Sonetto perfetto a ricordo de quello ch’è successo 68 anni fa.
Comment by 'svardoASR'29 — 25 Aprile 2013 @ 10:47Purtroppo c’è l’amara riflessione che quella “liberazione” è stata vana e quest’italia è più schiava de prima, in mano a una massa di incompetenti che, invece di sapientemente governare, pensano solo ed esclusivamente, agli interessi propri e di chi li ha finanziati per la propaganda elettorale.
Se so’magnati pure li sòrdi de le penzioni. AMMAZZA CH’ATTRIPPONI!!!!!
Sonetto molto vero. ‘svardo ha ragione: stiamo come prima. Tanta gente è morta invano!
Comment by letizia — 25 Aprile 2013 @ 11:30… praticamente bisogna ricominciare dall’Asilo infantile …
Comment by Elio Malloni — 25 Aprile 2013 @ 13:20grande sonetto e grande verità.
Comment by Pablo BigHorn — 26 Aprile 2013 @ 18:20Dovrebbero leggerlo nelle scuole…
Per una volta una, non sono d’accordo con il nostro nonno Svardo. Gridare che “tanto so tutti ladri” non serve a niente, anzi, uno può pensare che se tutti sono ladri, nessuno è ladro.
Comment by Pablo BigHorn — 26 Aprile 2013 @ 18:38In verità noi sappiamo nomi e cognomi di chi ha governato male, di chi si è messo i denari pubblici in tasca, di chi ha svolto male il lavoro di parlamentare.
Il parlamento è come una qualsiasi altra piccola comunità: ad esempio, quando vado allo stadio incontro la comunità dei tifosi oroeporpora. Molti sono brave e oneste persone, altri no. Lo stesso vale al lavoro, quando vado al supermercato, faccio la fila alla posta, etc. etc.
E allora, la morale è che non conviene dire “sono tutti ladri”: ci sono i ladri e ci sono le persone oneste. Sta a noi distinguerle e ricordarcene al momento giusto.