Roma in rima - Sonetti e poesie in romanesco di Stefano Agostino

I sonetti romani,Schegge di vita

3 Dicembre 2012

Avvento

Avvento

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Me piace tanto er tempo de l’Avvento,

che artro nun sarebbe che l’attesa,

’gni giorno se prepara ’na sorpresa,

fin quanno che s’ariva a quel’Evento.

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C’è chi allestisce già er presepe in chiesa,

le luminarie in de ’gni appartamento,

e più che s’avvicina quer momento

e più ’gni strada o piazza resta accesa.

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C’è pure chi sbuccetta er calendario,

’gni giorno apre un’artra finestrella,

così ariscopre tutto er campionario.

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Dar pupazzo de neve a la gran stella,

da l’arbero ar rigalo o a l’incontrario,

fin quanno ch’er Natale scampanella.

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Stefano Agostino

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  1. L’attesa nella nascita del Salvatore è cosa molto diversa dallo shoppig sfrenato, che peraltro quest’anno non credo faccia ridere troppo i commercianti…

    Comment by Silvio — 3 Dicembre 2012 @ 13:56
  2. Me pare che quest’anno lo spreco de le luminarie è de più de l’antr’anni: ce tratteno co’ li specchi come le lodole. Certo che essennose aristretta la borza de la gente, fenisce che nun se compra gniente.
    Penzamo a fa’ ‘n Natale semprice frugale; damo più spazio a lo spirito e meno ar piatto.

    Comment by 'svardo — 3 Dicembre 2012 @ 17:39
  3. L’attesa del Natale mi riporta ad alcuni decenni indietro! Non c’erano tutte le luminarie di oggi e in casa si faceva solo il Presepio, l’albero è arrivato dopo. I regalini erano solo dolcetti e frutta, ma era tutto più bello. Forse la mia è solo nostalgia del tempo che è passato.

    Comment by letizia — 3 Dicembre 2012 @ 19:46

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