Er mercoledì
Er mercoledì
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Fra li sette giorni de settimana,
quest’er più lungo e no pe’ la parola,
che ha rispetto a l’artre sei da sola,
la fine dar comincio più lontana.
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E anche si se sa che er tempo vola,
er giorno de Mercurio s’empantana,
tèra de mezzo, tra cotone e lana,
sin da quanno ch’annavo ancora a scòla.
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De bòno cià che quanno se scavalla,
la settimana è tutta giù ‘n discesa,
e ce l’hai fatta e sei rimasto a galla.
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Ma prima, è come sta ‘n fila in attesa,
ch’è er turno tuo, lì, su la riga gialla,
e ciai ‘na palla gonfia e l’artra offesa.
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Stefano Agostino
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Proprio forte sto’ sonetto Stè, complimenti: vedo che con il tempo non perdi lo smalto, anzi ti affini e ti raffini! “Er mercoledì” è il classico giro di boa, l’apice della settimana-parabola che da salita diventa discesa, il centro equidistante tra l’inizio e la fine di impegni e fatiche.
de bono er mercoledì c’aveva la coppa..ora manco quella..
complimenti ar poeta e anche alla prosa di silvio
notevole , per me è una scoperta leggere questi sonetti …… un piacevole sapore antico grazie al dialetto con sensazioni attualissime centrate in pieno.
bravo