Er romanesco
Er romanesco
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Tu dimme si ce sta un artro dialetto,
ch’è più incisivo de quelo romano,
qual artro è più sfrontato o più a la mano,
e quale più immediato o più diretto?
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Er romanesco, a ciancicà nostrano,
più che ’na lingua, è un modo più perfetto,
de tirà fora quer che ciài ner petto
e mai potresti scrive in itajano.
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Quela de Roma, còrta o popolare,
nun è sempricemente ’na parlata,
tanto pe fà du’ chiacchiere da bare…
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… Pe come ch’esce, è musica cantata,
ma ce vò un fiato ch’è particolare
che cià solo la bocca che c’è nata.
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Stefano Agostino
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Er penziero der giorno:
“Che pena possono fare i lavoratori dell’ ILVA di Taranto o i minatori sardi, paragonata a quella che si prova a pensare allo stress di Cristiano Ronaldo?”
E si, certo chissà come farà quer poraccio de C. Ronaldo a superare sto stresse? Ammazza quanto soffre!
Quello de l’ILVA è un problema veramente grosso che, inquadrato nella crisi globale, appare pressoché irrisolvibile. Quante altre famiglie nella povertà!
E’ vero, se sente la differenza, come ‘na stonatura, quanno vò parla’ romanesco chi nun lo ciancica da la nascita.
Comment by 'svardo — 5 Settembre 2012 @ 09:30Presempio er napoletano nun riesce a da’ la giusta pronuncia, mentre un romano ariesce a parla’ bene, co la giusta pronuncia o calata, er napoletano. Me fanno ride li nordici che credeno de parla’ romanesco e invece caleno de più ner napoletano.
Da applausi quest’inno al nostro linguaggio, che è prezioso patrimonio culturale, identità alla quale siamo tutti noi visceralmente legati. Diceva Gigi Proietti che “Er romanesco nun è ‘na lingua, è più… è più… ‘na complicità…!”.
Ah, dimenticavo… ONORE AL BOEMO E AI NOSTRI GLORIOSI COLORI!
Comment by Silvio — 5 Settembre 2012 @ 09:57Buongiorno a tutti. Io amo gli idiomi locali, non tutti ma quasi. Ma certo, quello Romanesco è il dialetto piu’ comprensibile in tutta Italia. Il problema è che negli ultimi anni c’è stata una vera e propria distorsione del dialetto a causa del cinema e della TV piu’ becera ! Il vero Romanesco è quello del Belli e di Trilussa in tempi passati e quello di Fabrizi, Magnani , Sordi, Proietti ecc in tempi recenti !
Comment by roberto genesis — 5 Settembre 2012 @ 10:20Buongiorno a tutti. Roberto ha ragione, la tv ed il cinema hanno provveduto ad imbastardire l’idioma(non è più dialetto dai tempi di Trilussa) facendo diventare il romano, grazie alla sua parlata sgraziata, una macchietta trucida.
Comment by Massimiliano "Bariggio" — 5 Settembre 2012 @ 10:43SempreForzaRoma
Grazie ‘svardo!L’unico non romano che parlava bene il rimanesco era Vittorio Gassman.
Comment by letizia — 5 Settembre 2012 @ 11:31Bello, comunque, il sonetto!
Buongiorno a tutti…il romanesco (vero) è allegro e diretto, concordo con Roberto e Bariggio, oggi il modo di parlare coatto viene erroneamente scambiato per romanesco (è come confondere la ROMA con la lazie) utilizzato da molti anche nel cinema con risultati da brividi…torniamo alle origini 🙂
Comment by federica_perla — 5 Settembre 2012 @ 11:31Grazie ‘svardo!Il pensiero del giorno fa veramente…pensare a tutti quelli che restano senza lavoro.
Comment by letizia — 5 Settembre 2012 @ 11:35L’unico non romano che parlava bene il romanesco era il grande Vittorio Gassman. Avete dimenticato Pascarella!
… Giuseppe Gioachino Belli, Cesare Pascarella, Carlo Alberto Salustri (Trilussa), Mario Fagiolo (Mario dell’Arco),… e… Stefano Agostino …
Comment by Elio Malloni — 5 Settembre 2012 @ 13:15Grazie a tutti. Un grazie speciale ad Elio per avermi accostato ai Sommi (e veri) poeti romaneschi, anche se il solo paragone è decisamente troppo per me.
Comment by Stefano — 5 Settembre 2012 @ 14:45Io sono nata a Roma, eppure conosco meglio lo spagnolo (e il napoletano) del romanesco!! Mi sa che avrei bisogno di qualche ripetizione da Stefano… pagamento in BACI.
Comment by Principessa — 5 Settembre 2012 @ 15:05